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NOTIZIE
Febbraio
2022 - Disastro
in Norvegia
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È
fatta. Dal 1° gennaio il nuovo governo norvegese
ha abolito qualsiasi incentivo all'azionariato
dei dipendenti.
È dunque ora il momento del dibattito politico.
Che fare, quale alternativa? Come diceva un
primo ministro socialista che ha avuto il
suo quarto d’ora di celebrità in Belgio: "Prima
agisco, poi penso".
Secondo il partito socialdemocratico norvegese,
la proprietà dei dipendenti era un fattore
di disuguaglianza. Lo sostituiremo con benefici
fiscali per le stock option nelle startup,
e questo sarà sicuramente assai più egalitario.
Attualmente in Europa stiamo assistendo a
un'infatuazione politica per le start-up.
Alla Commissione europea, il Commissario Thierry
Breton ci ha espresso propositi analoghi qualche
tempo fa. Noi sottolineavamo il ritardo dell’Europa
per l'azionariato dei dipendenti nelle PMI,
la necessità di introdurre in Europa strumenti
finanziari adeguati al trasferimento delle
aziende ai dipendenti. "The job is done”
ci ha mandato a dire, il lavoro è fatto: in
soli pochi mesi abbiamo messo in atto una
strategia europea che prevede la promozione
dell’uso delle stock option nelle start-up.
Questa strategia europea (l'EU Startup Nation
Standard) consiste essenzialmente nel chiedere
agli Stati europei di agire, che è apparentemente
quello che sta succedendo anche in Norvegia.
Abbiamo risposto che una strategia rivolta
alle 20-30.000 start-up europee non può essere
commisurata alle esigenze delle PMI europee.
In effetti, l'Unione europea ha oggi due milioni
di PMI che impiegano 50 milioni di persone
(senza contare i 23 milioni di microimprese
che impiegano a loro volta quasi 50 milioni
di persone).
Ragionando in questi termini, l’Europa potrà
andare su Marte facendo a meno dei razzi,
visto che oggi abbiamo ottime biciclette elettriche.
Per lo meno in Norvegia il dibattito è assai
acceso, come si può vedere nella nostra rassegna
stampa.
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Gennaio
2022 - Piani
modello
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Cos’è
l'azionariato dei dipendenti? L'azionariato
dei dipendenti è quando i dipendenti detengono
una quota del capitale della società che li
impiega. Inizia con un dipendente che detiene
una quota e può estendersi fino al 100% detenuto
da tutti i dipendenti.
Nel mondo, esiste un po’ ovunque un piccolo
numero di modelli di piani di partecipazione
azionaria dei dipendenti (ma con molte variazioni
a seconda della legislazione specifica di
ogni paese). Questi piani sono più o meno
adatti alle startup (o micro-imprese), alle
PMI o alle grandi aziende.
Al pari della proprietà aziendale in generale,
i piani di azionariato dei dipendenti possono
essere divisi in due categorie principali:
proprietà azionaria individuale diretta e
proprietà azionaria collettiva indiretta:
L'azionariato individuale diretto dei dipendenti
è la forma più tradizionale e comune. Per
raggiungere questo obiettivo, il dipendente
utilizza parte dei suoi risparmi o delle sue
risorse finanziarie per acquistare azioni
della società, assumendo così un rischio personale.
Questo è possibile nel quadro di piani di
vario tipo. Questa categoria di piani di partecipazione
azionaria dei dipendenti è praticamente l’unica
del suo genere nell'Europa continentale.
La proprietà collettiva indiretta dei dipendenti
è assai poco praticata in Europa (tranne che
nel Regno Unito). Questo spiega perché l'azionariato
dei dipendenti in Europa è quasi inesistente
nelle PMI, e perché è quasi sconosciuto al
di fuori delle grandi aziende. In effetti,
le PMI evitano in genere di aumentare il numero
dei loro azionisti, siano essi dipendenti
o meno. Sono costrette a farlo solo quando
diventano più grandi.
D'altra parte, una fase particolare può innescare
un appetito per nuovi azionisti: la trasmissione
dell’attività. Ecco perché questo è il momento
migliore per introdurre la proprietà dei dipendenti
nelle PMI. La proprietà collettiva indiretta
è la forma più adatta per trasferire un'azienda
ai dipendenti. I piani di questa categoria
(ESOP, EOT) sono stati concepiti per questo
scopo. Permettono ai dipendenti di acquisire
la proprietà della loro azienda, spesso al
100%, senza dover utilizzare i loro risparmi
o le loro finanze personali, e quindi senza
rischi personali.
I piani di proprietà collettiva indiretta
dei dipendenti (ESOP, EOT) facilitano il trasferimento
delle aziende ai dipendenti, cosa che i piani
di proprietà individuale diretta delle azioni
possono ottenere solo con grandi difficoltà
e spese, dato che in genere i risparmi dei
dipendenti non sono sufficienti.
Di piú
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Dicembre
2021 - Pericolo
in Norvegia
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È
iniziato in Danimarca.
Sulla scia della crisi finanziaria, uno dei
primi atti del nuovo governo danese nel 2011
(Helle Thorning-Schmidt, socialdemocratica)
è stato il blocco di tutti gli incentivi per
la proprietà dei dipendenti. Cinque anni dopo,
nel 2016, uno dei primi atti del nuovo governo
danese (Lars Rasmussen, conservatore-liberale)
è stato di ripristinarli così com’erano.
Ma non se n’è fatto nulla. L’instabilità politica
è stata fatale. Il reinvestimento in nuovi
piani di partecipazione azionaria dei dipendenti
non avviene, le aziende non li riprendono.
Oggi, la Danimarca è di nuovo guidata da un
governo socialdemocratico, che sogna di promuovere
imprese "democratiche".
Ed eccoci alla Norvegia.
Non è il paese meglio posizionato in Europa
per lo sviluppo della proprietà dei dipendenti:
40.000 azionisti dipendenti, solo il 10% circa
dei dipendenti delle grandi aziende. Per recuperare
il ritardo, il governo norvegese aveva deciso
di aumentare gli incentivi all’azionariato
dei dipendenti nel 2021.
Ma nel frattempo si sono svolte le elezioni.
Nuovo governo socialdemocratico. Sorpresa,
il progetto cambia. L'obiettivo ora è quello
di abolire tutti gli incentivi fiscali per
la proprietà azionaria dei dipendenti, considerata
fonte di disuguaglianza.
Eppure è noto da tempo che la proprietà dei
dipendenti non è vantaggiosa solo per i beneficiari
diretti e per le aziende, ma anche per la
qualità della vita e per la popolazione in
generale.
Nella stampa norvegese, gli argomenti pro
e contro si scontrano, le organizzazioni e
i sindacati sono divisi...
Visualizza
la rassegna stampa
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Novembre
2021 - Go
Ape Adventure Forest
Nuova
società di proprietà dei dipendenti nel Regno
Unito
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I
fondatori Rebecca e Tristram Mayhew hanno
annunciato il 23 ottobre 2021 che il 90% delle
azioni di Go Ape sarà trasferito in un Employee
Ownership Trust, a beneficio di tutti i dipendenti
attuali e futuri. Il restante 10% del business
sarà mantenuto da Rebecca e Tristram.
Dalla fondazione di Go Ape nel 2002, questa
azienda orgogliosamente indipendente ha registrato
una crescita "verdi-ginosa”. In poco
meno di 20 anni è divenuta un’attività pluripremiata
di avventure forestali, con 35 sedi in tutta
la Gran Bretagna. Accoglie più di un milione
di clienti all'anno e impiega un team di mille
persone nel Regno Unito. Go Ape si è anche
ramificata oltreoceano, operando in 16 stati
in America.
Oggi, qual è la nuova struttura di governance
di Go Ape?
Prima di trasferire gran parte delle loro
azioni in un Employee Ownership Trust (EOT)
a beneficio di tutti i dipendenti, i fondatori
di Go Ape hanno scritto una dichiarazione
sulle ambizioni dell'azienda per il futuro.
Questa dichiarazione viene presentata come
"The Founders' Wishes".
Si basa sui valori fondamentali che hanno
plasmato la direzione e il processo decisionale
dei primi 20 anni di Go Ape.
Per maggiori informazioni:
The Founders'
Wishes
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Ottobre
2021 - La
coalizione 1BY30
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Nel
Regno Unito si è formata una coalizione. che
riunisce le organizzazioni leader del movimento
cooperativo e della proprietà dei dipendenti:
Co-operatives UK ed Employee Ownership
Association.
La coalizione sta portando avanti la campagna
1 entro il 30 - il milione di proprietari:
Un milione di proprietari dipendenti nelle
PMI britanniche entro il 2030. Più di quanti
ve ne siano attualmente in tutta l'Unione
europea.
Negli ultimi anni si registra un aumento della
domanda di consulenza e supporto professionale
in materia di proprietà dei dipendenti nel
Regno Unito questo è il motivo per cui la
coalizione ha creato The Ownership Hub.
The
Ownership Hub sta sviluppando risorse
e formazione affinché i consulenti professionali
possano assistere gli imprenditori e le imprese
ad adottare la proprietà dei dipendenti e
le cooperative di lavoratori in diverse fasi
del ciclo di vita dell’attività.
Le cooperative di lavoratori sono il modello
consolidato per la creazione di imprese che
sono di proprietà dei lavoratori fin dall'inizio.
Sovente, il modello cooperativo è adottato
anche da giovani imprese per passare rapidamente
alla proprietà dei lavoratori.
Inoltre, le startup usano spesso regimi azionari
per i dipendenti, in particolare le stock
option.
D'altra parte, il quadro è molto diverso nell’ambito
della successione di proprietà. In molti casi,
per la trasmissione dell’attività ai dipendenti,
i regimi ESOP/EOTa sono i più efficaci.
Maggiori informazioni su
The
Ownership Hub
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Settembre
2021 - L'azionariato
dei dipendenti traina la ripresa economica
scozzese
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Entro
il 2030, il governo scozzese spera che il
paese sarà sede di 500 aziende di proprietà
dei dipendenti, rispetto alle circa 100 aziende
attualmente passate agli EOT (Employee Ownership
Trusts). Decine di migliaia di nuovi proprietari
dipendenti.
Questo
testimonia un’autentica presa di coscienza
dei benefici apportati dalla proprietà dei
dipendenti, non solo personalmente, ma per
il fatto che posti di lavoro, ricchezza e
talenti rimangono in Scozia. La proprietà
dei dipendenti, in quanto parte della ripresa
a lungo termine dalla pandemia di coronavirus,
non può essere sottostimata.
La
transizione alla proprietà dei dipendenti
è in genere effettuata da imprenditori o da
aziende a conduzione familiare nel quadro
dei loro piani di successione.
Quali
sono i vantaggi per i venditori? Quali sono
i vantaggi per i dipendenti? Vediamo i fatti:
La nostra rassegna stampa propone una dozzina
di casi reali e testimonianze pubblicati quest'estate
dalla stampa britannica.
Per
saperne di più
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Luglio
2021 - Meld
Studios
La
prima società australiana a essere
controllata da un Trust di azionariato dipendenti
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Abbiamo
un nuovo assetto proprietario!
Dopo
un lungo e laborioso percorso volto a influenzare
la legislazione australiana, siamo lieti di
annunciare che siamo ora ufficialmente in
transizione verso "Employee-Owned Trust".
Si tratta di un'importantissima pietra miliare
nella storia di Meld, e nella storia della
proprietà aziendale in Australia.
Ma
che cosa significa "Employee Owned Trust”?
Tecnicamente,
un EOT, o Trust di azionariato dipendenti
è:
Un
trust istituito da una società per detenere
azioni per conto dei suoi dipendenti, e che
in genere detiene tutte, o quanto meno la
maggioranza delle quote.
In
pratica, essere un EOT significa che:
·
Nel corso del tempo le azioni vengono
trasferite dai nostri tre fondatori (proprietari)
all’EOT Meld
·
Tutti i dipendenti a tempo indeterminato
sono beneficiari di questo Trust
·
In quanto beneficiario, ciascun dipendente
di Meld è proprietario indiretto dell’azienda
·
Ciascun dipendente di Meld ha due funzioni:
dipendente e titolare dell’azienda
·
Ciascun dipendente di Meld ha voce
in capitolo nella direzione dell'azienda attraverso
strutture di partecipazione designate
·
Ciascun dipendente di Meld riceve il
beneficio di una distribuzione equa degli
utili grazie ai nostri sforzi collettivi.
Di
più
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Giugno
2021 - L'azionariato
dei dipendenti e l'economia post-Covid
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Il
Regno Unito sta cercando di reinventare i
piani azionari per i dipendenti per gli anni
2020.
Mentre
il Regno Unito si concentra sulla ripresa
economica post Covid, è stato recentemente
pubblicato un rapporto con raccomandazioni
per ampliare l'adozione dei piani azionari
per i dipendenti: "Una quota di partecipazione
al successo - L'azionariato dei dipendenti
nell'economia post-Covid" (A
Stake in Success - Employee Share Ownership
and the post-Covid economy).
Il
rapporto - elaborato dalla Social Market Foundation
e da Proshare, la voce del settore dei piani
azionari per dipendenti nel Regno Unito -
contiene alcune raccomandazioni importanti,
tra cui:
•
La partecipazione ai
piani azionari per i dipendenti deve essere
ampliata, e una parte fondamentale di questo
potrebbe essere la rielaborazione di piani
azionari fiscalmente vantaggiosi per renderli
più attraenti per le fasce salariali più basse.
"Le regole del piano di incentivazione
azionaria (Share Incentive Plan) dovrebbero
essere modificate per consentire un accesso
preferenziale ad azioni gratuite per i lavoratori
a basso reddito".
•
"Introdurre un
nuovo modello di proprietà affinché l'azionariato
dei dipendenti possa costituire una parte
fondamentale nella pianificazione della successione
aziendale. Il modello ESOP degli Stati Uniti
dovrebbe essere introdotto nel Regno Unito,
prevedendo per gli Employee Ownership Trusts
(EOT) un'opzione per divenire ESOP laddove
le azioni siano attribuite ai singoli dipendenti
piuttosto che raccolte in un pool collettivo.
Adottare gli EOT e gli ESOP come parte della
pianificazione della successione aziendale
potrebbe aiutare ad ampliare la proprietà
dei dipendenti nel corso del tempo."
•
"Il governo deve
sostenere l’azionariato dei dipendenti, facendone
una parte fondamentale dell'agenda economica
e della narrativa post-Covid. Dovrebbe essere
una componente chiave non solo per una "ripresa
equa", ma anche per i piani a lungo termine
volti ad affrontare il problema di lunga data
della scarsa produttività dell’economia britannica."
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Maggio
2021 - Una
campagna di disinformazione in Francia
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Negli
ultimi mesi si registra in tutto il mondo
un'ondata di trasferimenti di società ai dipendenti.
È una conseguenza della pandemia. Sulla scia
della crisi, molti proprietari di PMI hanno
una visione diversa della vita e vogliono
trasmettere l’attività.
Attualmente, nel Regno Unito, ogni giorno
una PMI viene trasferita ai suoi dipendenti,
per una media di 85 persone. Una piccola
o media impresa ogni giorno! I dipendenti
diventano azionisti di maggioranza dell'azienda,
arrivando anche al 100%, come nel caso delle
SCOP, le cooperative di dipendenti in Francia.
Questo grazie all'ESOP e alla sua variante
britannica, l'EOT(Employee Ownership Trust
).
Non si tratta di piani di acquisto di azioni
come li conosciamo a Parigi nelle grandi aziende.
I dipendenti non devono investire i loro risparmi.
D’altra parte, i loro risparmi non sarebbero
sufficienti per acquisire la loro impresa.
Ma nel modello ESOP, i dipendenti non si assumono
il rischio finanziario.
In diversi paesi, il movimento cooperativo
è tra i leader nei piani di partecipazione
azionaria dei dipendenti di tipo ESOP nelle
PMI. Lo stesso dicasi del movimento sindacale.
Nel Galles, per esempio, con il Wales Co-operative
Centre o in Scozia con l'agenzia Co-operative
Development Scotland.
Al contrario, la Francia presenta al momento
un quadro sorprendente. Infatti, il modello
ESOP è stato accolto in Francia da una campagna
di disinformazione organizzata mediante la
stampa e le lobby politiche.
Questa campagna è guidata dalla FAS, un'organizzazione
che raggruppa una dozzina di associazioni
attive di dipendenti azionisti di grandi gruppi
a Parigi. Per
saperne di più
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Supermenteur
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Maggio
2021 - Nuova
legislazione in Germania
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Il
22 aprile il Bundestag ha approvato la nuova
legislazione sull'azionariato dei dipendenti.
È un grande passo avanti. Gli incentivi fiscali
sono moltiplicati per quattro, vale a dire
1.440 euro all'anno e per persona. Possiamo
aspettarci che molte più aziende faranno ricorso
all’azionariato dei dipendenti, si tratti
di grandi aziende, PMI o startup. Le decisioni
politiche in Germania hanno subito una notevole
accelerazione. Tuttavia, siamo ancora lontani
dalle richieste dei professionisti e dagli
standard internazionali (rimandiamo alla nostra
rassegna stampa). Per
saperne di più
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Marzo
2021 - Una
storia francese di successo
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Dall'inizio
dell'anno, il numero di Employee Ownership
Trusts nel Regno Unito sta crescendo ad
un ritmo sempre maggiore.
A questo ritmo, il numero di imprese consegnate
ai dipendenti raddoppierà quest'anno, passando
da 6 a 700. In pochi anni, da quando la formula
è stata messa in atto nell'aprile 2014, è
stata un successo.
Per
fare un confronto, la Francia ha introdotto
un sistema "FCPE de reprise"
nel 2006.
Anche in Francia, la cifra è in forte aumento.
Infatti, tra il 2006 e il 2020 sono stati
realizzati solo due casi di trasferimenti
di società attraverso FCPE, ma questo numero
potrebbe salire a tre nel 2021, cioè +50%.
Questo collocherebbe la Francia non lontano
dal +100% previsto in Gran Bretagna e comunque
molto più alto di tutti gli altri paesi europei.
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Il
"FCPE de reprise" è stato
progettato sullo stesso principio dei FCPE
che hanno tanto successo nelle grandi aziende.
In entrambi i casi, si tratta di piani di
acquisto di azioni per i dipendenti.
Nei
piani di acquisto di azioni, i dipendenti
sono invitati a investire una parte dei loro
risparmi in azioni aziendali. Beneficiano
di incentivi (sconti sui prezzi, contributi
aziendali, bonus fiscali, etc). Questi piani
sono adatti alle grandi aziende, le cui dimensioni
sono un fattore di attenuazione del rischio
finanziario.
D'altra
parte, comprare le azioni di una PMI è un'operazione
molto più rischiosa. E l'investimento dei
dipendenti in una PMI è generalmente fatto
durante un trasferimento d'impresa, quindi
una parte significativa della società, spesso
il 100%, deve essere acquistata. In generale,
i risparmi dei dipendenti non rientrano nell'ambito
di una tale operazione.
I
paesi che hanno avuto più successo nell'organizzare
una politica di partecipazione azionaria dei
dipendenti nelle PMI sono quelli che hanno
adottato meccanismi finanziari molto diversi
dagli schemi di acquisto di azioni.
I
piani ESOP negli Stati Uniti e gli Employee
Ownership Trusts nel Regno Unito non sono
piani di acquisto di azioni per i dipendenti.
Non corrono il rischio di investire i loro
risparmi personali. Questi piani di azionariato
dei dipendenti sono quindi molto meno rischiosi.
Eppure permettono ai dipendenti di diventare
proprietari della loro azienda, spesso al
100%.
Nulla
vieta di utilizzare gli stessi meccanismi
finanziari in Francia. Nulla di serio si oppone
all'attuazione di una politica efficace di
azionariato dei dipendenti nelle PMI per farne
una nuova storia di successo francese. Più
informazioni
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Febbraio
2021 - Quanti azionisti dipendenti ci sono
in Europa?
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Il
numero di azionisti dipendenti in Europa continua
a crescere.
Questo
è ciò che mostrano le prime cifre del nuovo
Censimento annuale della proprietà dei dipendenti
in Europa, che sarà pubblicato il prossimo
aprile.
Il
grafico permette di distinguere gli sviluppi
nelle società quotate, ma anche in tutte le
grandi società (quotate e non) e nelle PMI.
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Nelle grandi aziende, la proprietà dei dipendenti
ha sofferto delle politiche negative adottate
dai governi di paesi come la Francia o la
Danimarca all'inizio del 2010.
Recentemente, le politiche sono diventate
di nuovo più positive, ma gli shock negativi
sono ancora lontani dall'essere dimenticati.
È più facile rompere la fiducia che ripristinarla.
In Danimarca, per esempio, gli incentivi fiscali
sono stati aboliti nel 2011 e reintegrati
nel 2016, ma poche aziende che hanno interrotto
i loro piani di partecipazione azionaria dei
dipendenti hanno ancora preso il rischio di
reinvestirli.
Nelle PMI, il numero di azionisti dipendenti
in Europa continua a ristagnare a circa un
milione di persone. A parte la Gran Bretagna,
nessun paese europeo ha ancora istituito un
sistema di partecipazione azionaria dei dipendenti
adattato alle PMI (tranne le cooperative di
dipendenti). Niente di paragonabile con gli
Stati Uniti, dove i soli piani ESOP hanno
14 milioni di azionisti dipendenti.
Al ritmo attuale, l'Europa impiegherà poco
più di 400 anni per raggiungere un numero
di azionisti dipendenti paragonabile a quello
raggiunto oggi negli Stati Uniti.
Forza, possiamo fare di meglio!
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Gennaio
2021 - Azionariato dei dipendenti nelle PMI
– l'esempio della Gran Bretagna
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È
noto che il trasferimento di una società è
il momento più favorevole e l'operazione più
efficace per moltiplicare la partecipazione
azionaria dei dipendenti nelle PMI.
Questo
è ciò che ha convinto gli USA a introdurre
la tecnica dei piani ESOP nel 1974. In
Europa, il primo paese ad agire nello stesso
senso è stata la Gran Bretagna, con il lancio
della formula EOT (Employee Ownership Trust
- Trust per la partecipazione azionaria del
personale) nell'aprile 2014.
Domanda:
Sarà un successo?
-
Dopo
i 19 trasferimenti di società del 2014,
ne sono stati effettuati 27 nel 2015,
quindi 33, 43, 56, 66 e infine 86 nei
primi undici mesi del 2020 (tabella 1).
Nel complesso, sono state trasferite 333
società a più di 30.000 azionisti dipendenti.
Per arrivare a un numero comparabile di
azionisti dipendenti, l'Italia ci ha messo
più di cento anni, mediante la formula
delle cooperative di lavoro.
-
In
gran parte dei casi, al pari del piano
ESOP, si tratta di trasferimenti di società
al 100% ai dipendenti. In altri casi,
si tratta di trasferimenti parziali.
-
La
dimensione media delle imprese trasferite
è di 91 dipendenti, assai rappresentativa
della dimensione della PMI media. In pochi
casi si tratta di trasferimenti di microimprese,
con una dimensione media di 7 dipendenti.
La dimensione media delle "piccole"
imprese trasferite è di 25 dipendenti,
mentre quella delle "medie"
imprese è di 100 dipendenti. Infine, per
le "grandi" imprese non quotate
in borsa il dato è pari a 806 dipendenti.
Tutti questi dati corrispondono alquanto
alle dimensioni medie del personale delle
imprese di tutte le dimensioni. La formula
evidenzia quindi un altissimo grado di
adattabilità, non legato alle dimensioni
delle imprese.
-
I
settori di attività interessati sono principalmente
quelli ad alto valore aggiunto e ad alta
tecnologia (tabella 2). Anche in questo
caso, l'ampia gamma di settori di attività
è un segno della grande adattabilità della
formula.
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Insomma:
un successo notevole !
La
Gran Bretagna è quindi finora l'unico paese
europeo che sia stato in grado di attuare
un’efficace politica di partecipazione azionaria
del personale nelle PMI.
Detto
questo, si può fare di più.
Basti
pensare che nel 1980, pochi anni dopo il suo
lancio nel 1974, il piano ESOP aveva già dato
origine a circa 5.000 trasferimenti di imprese
negli Stati Uniti. All'epoca, le popolazioni
della Gran Bretagna e degli Stati Uniti erano
in un rapporto di 1 a 3. Pertanto, sulla scala
della Gran Bretagna, il piano ESOP aveva reso
possibile il trasferimento di poco più di
1.500 società, rispetto alle 333 società trasferite
con la formula EOT che osserviamo attualmente.
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Perché
questa differenza di efficacia tra le due
formule?
La
formula EOT è un derivato semplificato del
piano ESOP. A quanto pare, come spesso accade,
in questo caso l'originale è migliore della
copia.
Ci
sono in effetti due differenze principali
tra l'ESOP e l'EOT:
1.
L'EOT si basa su un'esenzione d’imposta sui
dividendi (distribuiti ai dipendenti come
bonus esenti da imposte fino a £3.600 / anno),
in virtù di una legislazione specifica. In
confronto, il piano ESOP consente l'esenzione
non solo dei dividendi ma anche degli utili
della società stessa. La formula ESOP evita
quindi sia l'imposta sugli utili che l'imposta
sui dividendi. E questo non in virtù di una
particolare legislazione, ma in virtù della
semplice ingegneria fiscale della partecipazione
azionaria del personale.
2.
Con la formula ESOP, i dipendenti possono
incassare il valore delle loro azioni e venderle
quando lasciano l'azienda (in genere al momento
del pensionamento). Con la formula EOT non
è possibile, il trust detiene le azioni per
un periodo di tempo indeterminato, in perpetuo.
Queste
due differenze spiegano probabilmente il successo
assai maggiore del piano ESOP.
Oggi,
però, è in atto un dibattito a livello mondiale
sui rispettivi vantaggi delle due formule.
ESOP
o EOT? La questione è in discussione in Gran
Bretagna come negli Stati Uniti, in Canada
e in Australia.
Due
formule sono meglio di una! Negli Stati Uniti
potrebbe essere opportuno affiancare la formula
EOT al modello ESOP esistente. E sarebbe senza
dubbio saggio in Gran Bretagna introdurre
la formula ESOP in aggiunta all'EOT.
In
entrambi i casi, dovrebbe essere facile lasciare
la scelta della formula ai nuovi azionisti.
Una volta costituito il trust, la scelta della
formula sarebbe lasciata ai nuovi azionisti,
che potranno concretizzarla sotto forma di
ESOP o di EOT. Non c'è dubbio che la partecipazione
azionaria dei dipendenti troverebbe ancora
più legittimità e sostegno.
Per
sperne di più
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Dicembre 2020 -
Ingegneria fiscale
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Quale
azienda non sogna di raddoppiare la propria
redditività?
Questo
è ciò che il piano di partecipazione azionaria
dei dipendenti ESOP permette di ottenere nella
maggior parte dei paesi europei, a seconda
delle aliquote d'imposta sul reddito aziendale
e sui dividendi.
È
noto che ogni tipo di imprenditore ha le sue
particolari forme di ingegneria fiscale. Che
si tratti del grande gruppo internazionale,
dell’imprenditore individuale o dell’impresa
di famiglia, tutti hanno i loro metodi.
D'altro
canto, viene generalmente ignorato il fatto
che la comproprietà dei dipendenti fornisce
meccanismi particolarmente efficaci per le
PMI.
Di
conseguenza, il sistema fiscale esistente
incoraggia la partecipazione azionaria dei
dipendenti e la riduzione delle disuguaglianze
patrimoniali. E questo senza alcuna nuova
legislazione particolare. Questa
particolarità è alla base del successo dei
piani di partecipazione azionaria dei dipendenti
ESOP.
In
effetti, il piano ESOP permette di trasferire
parte degli utili dell'azienda sotto forma
di contributi pensionistici complementari
per i dipendenti-comproprietari dell'azienda.
Una volta che l'utile è stato ceduto, non
vi è più alcuna imposta su quell'utile. È
semplicissimo.
Questo
è ciò che rende il piano ESOP più semplice
e più efficace di qualsiasi altro per la partecipazione
dei dipendenti nelle PMI e per fornire a queste
ultime capitale proprio. Questa
è stata una delle due chiavi del successo
dei piani ESOP nelle PMI negli Stati Uniti
dal 1974.
Questo
è il motivo per cui ci sono 14 milioni di
azionisti dipendenti nei piani ESOP negli
Stati Uniti, a fronte di appena un milione
di azionisti dipendenti nelle PMI in Europa,
anche se la popolazione statunitense è la
metà piccola come la nostra.
L'ingegneria
fiscale è spesso denigrata. In molti casi,
riduce le tasse a vantaggio di interessi privati
a scapito dell'interesse pubblico.
Con
l'ingegneria fiscale della partecipazione
azionaria dei dipendenti, la questione è completamente
diversa. Ciò va a beneficio di tutti i dipendenti
e dell'interesse pubblico. Infatti, tutti
gli studi dimostrano che contribuisce al benessere
generale e alla riduzione delle disuguaglianze.
L'ingegneria
fiscale della partecipazione azionaria dei
dipendenti è un'ingegneria fiscale virtuosa.
Per
sperne di più
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Novembre 2020 -
Come creare un piano ESOP
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Per
la partecipazione azionaria dei dipendenti
nelle PMI, il piano ESOP è il più semplice
ed efficace al mondo.
Ecco come fare:
1. Lei, azionista di riferimento della società
XYZ, intende vendere le sue azioni.
2. Il primo passo è creare una "Fondazione
per la proprietà azionaria e le pensioni dei
dipendenti della società XYZ".
3. Le sue azioni sono vendute alla fondazione.
Per il pagamento, lei farà credito alla fondazione
(oppure l’aiuterà a ottenere un credito o
altri finanziamenti).
4. L'anno successivo, come ogni anno, la società
XYZ realizza un utile di esercizio. In precedenza,
questo era tassato. Ora non più. La società
calcola e versa alla fondazione un contributo
pensionistico equivalente all'utile prima
della partecipazione dei dipendenti. Di conseguenza,
l’utile scompare. Nessun utile, nessuna imposta.
5. La fondazione percepisce il contributo
pensionistico annuo. Trattandosi di un'organizzazione
senza scopo di lucro, non è tassata sui suoi
redditi. Anche in questo caso, nessuna imposta.
6. Da parte sua, la fondazione crea un conto
individuale per ciascun dipendente. Tale conto
registra i diritti di ciascun dipendente a
ricevere azioni della società XYZ al momento
in cui lascia la società (normalmente all'età
pensionabile).
7. Inoltre, la fondazione organizza un sistema
di voto per i dipendenti azionisti sui punti
all'ordine del giorno dell'assemblea annuale
degli azionisti della società XYZ.
8. Ogni anno la fondazione percepisce il contributo
per la pensione complementare dei dipendenti
partecipanti al piano. Tale contributo serve
in primo luogo a rimborsare il credito originariamente
ottenuto per l'acquisto delle azioni.
9. Successivamente, le azioni liberate vengono
aggiunte ogni anno sotto forma di "diritti"
sul conto individuale di ogni dipendente,
utilizzando una semplice chiave di ripartizione
(spesso al prorata della retribuzione).
10. In tal modo i dipendenti esercitano i
loro diritti di azionisti e sono proprietari
delle azioni, fermo restando che possono disporne
(venderle) solo quando lasciano la società.
Questo li motiva fortemente affinché tutto
funzioni per il meglio. Nei fatti, è stato
osservato che le aziende dotate di piani ESOP
funzionano meglio delle altre.
Un piano ESOP, più semplice di così!
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Ottobre 2020 -
Anche in Francia
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14
milioni di azionisti dipendenti nel modello
ESOP solo negli Stati Uniti. Milioni di dipendenti
azionisti di piccole e medie imprese, quasi
nulla qui. Prosperità per loro, noccioline
qui.
Ma cosa c'è di veramente americano nel modello
ESOP?
Un Management Buy Out (MBO) è americano? Certo
che no, è la finanza, è universale. Anche
in Francia.
Un Leveraged Buy Out (LBO) è americano? Certo
che no, è finanza come due più due fa quattro,
è universale. Anche in Francia.
Un fondo o una fondazione che detiene azioni
per conto dei dipendenti è americano? Certo
che no, è universale. Anche in Francia.
Un azionista che vende tutte o parte delle
sue azioni a una fondazione è americano? Certo
che no, sta succedendo ovunque. Anche in Francia.
I contributi per la pensione integrativa sono
deducibili dal reddito di impresa, è americano?
Certo che no, è ovunque. Anche in Francia.
Una fondazione in cui le azioni detenute per
conto dei dipendenti diventano disponibili
solo quando i dipendenti lasciano l'azienda,
è una fondazione statunitense? Vedi in Austria
anche in aziende molto grandi come Voestalpine
o Erste Bank. Vedi in Svezia... È possibile
qui? Chiaramente, sì. Anche in Francia.
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Superdupont
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Questi sono quindi tutti gli ingredienti principali
del modello ESOP.
Tutto questo è possibile anche in Europa.
Senza una legislazione speciale, con la legge
esistente. Anche in Francia.
Ci viene ricordato che i nostri amici di Equalis
Capital a Parigi erano giustamente orgogliosi
di annunciare qualche anno fa “una prima”,
un ESOP francese (del tipo non a leva, è vero).
Allora, quando sarà lanciato il primo ESOP
a leva in Francia?
La parte americana del modello ESOP è una
cosa e una sola: loro lo usano e noi no. Riusciremo
mai ad uscire da questa follia? Anche in Francia?
Come
si può introdurre questo tipo di piano di
partecipazione azionaria dei dipendenti in
ogni paese europeo? Lo spiega un gruppo di
esperti europei e americani in
questa pubblicazione.
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Luglio 2020 - Azionariato
dei dipendenti nelle PMI
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In tutto il mondo
c’è un modello per attuare pani di partecipazione
alla proprietà delle PMI infinitamente più
efficace di qualsiasi altro. Si chiama ESOP.
Si adatta al meglio sia per gli imprenditori
che per i dipendenti.
Il motivo? Si fonda sulle tecniche finanziarie
di oggi, non di quelle tradizionali.
In questo modello I dipendenti non devono
trovare I fondi, sacrificare il proprio risparmio,
assumersi il rischio. Invece, esattamente
come accade nelle forme di leveraged buyout,
è la società stessa ed i suoi azionisti che
forniscono finanziamento e garanzie.
Come si può introdurre questo tipo di piano
di azionariato/partecipazione dei dipendenti
(tipicamente statunitense) negli ordinamenti
degli Stati Europei? Un gruppo di esperti
statunitensi ed europei descrivono come fare
in
questa pubblicazione
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Giugno
2020 - I tre rami dell’azionariato dei dipendenti
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L’Europa deve ancora
rendersi conto che l’azionariato dei dipendenti
non ha un solo modello. In effetti ci sono
tre rami principali:
1) Piani di acquisto di azioni (Employee
Share Purchase Plans). In questo schema
il dipendente acquista azioni della Società
per cui lavora, normalmente con uno sconto
ripetto ai valori di mercato. Gli ESPP sono
la modalità più attinente alle grandi Società
quotate.
2) Stock Options, la modalità più efficace
nelle startups.
3) Il modello ESOP. E’ totalmente diverso
dai primi due rami, ed è il più efficace piano
di azionariato nelle PMI. Con questo modello
i dipendenti acquisiscono, come collettività,
la proprietà della Società per cui lavorano.
Questo risultato non è ottenuto utilizzando
le loro disponibilità finanziare. Il finanziamento
dell’operazione viene dall’esterno, generalmente
il sistema bancario (come nelle operazioni
di leveraged buyout) o da alter fonti, come
nell’attuale contesto di crisi da Coronavirus.
I primi beneficiari diretti degli ESOPs non
sono i dipendenti, ma direttamente le Società.
Negli USA è una modalità significativa di
finanziare l’intera economia. Il modello ESOP
può aiutare le Società ad affrontare problemi
di liquidità e fallimenti; i dipendenti sono,
in definitiva, i beneficiari effettivi della
continuità aziendale. Ecco perché è un piano
di azionariato “dei dipendenti”.
Diamo uno sguardo all’Europa, nell’ottica
di questi tre rami.
1) Gli ESPP sono ben conosciuti in Europa,
ed in vari Stati questa buona pratica è da
tempo e con successo incentivata. Sono piani
adatti alle circa 10.000 Società quotate,
con 36 milioni di dipendenti, circa il 25%
dei dipendenti del settore privato.
2) Stock options. La Commissione Europea ha
appena deciso di adottare una nuova strategia
per incentivare la distribuzione di stock
options ai dipendenti delle startups. Senza
dubbio un passo avanti significativo, rivolto
alle (circa) 18.250 startups europee, il cui
organic totale è di qualche decina di migliaia
di persone, ovvero lo 0,1% dei dipendenti
del settore privato.
3) ESOPs. Questo modello è indirizzato essenzialmente
alle PMI (o ad aziende più grandi, non quotate
in Borsa). In Europa abbiamo 1,7 milioni di
PMI, con 54 milioni di dipendenti, il 37%
dell’occupazione nel settore privato, che
arrivano a 67 milioni (46% dell’occupazione)
se consideriamo le grandi imprese non quotate.
Ancora oggi l’Europa continua ad ignorare
che l’azionariato dei dipendenti è praticabile
su vasta scala nelle PMI, che funziona bene
da 45 anni negli USA e che il modello adottabile
già esiste, e si chiama ESOP. Tristemente,
alle PMI europee manca quello che potrebbe
essere uno degli strumenti principali per
combattere la crisi. Maggiori
informazioni
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Aprile 2020 - Pandemia
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Febbraio 2020 - Contrasti
nel Regno Unito
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No, non stiamo parlando
di Brexit.
Sei nuove adesioni nel mese scorso allo schema
societario Employee Ownership Trust, ilnumero
mensile più alto da quando lo schema è stato
introdotto nella legislazione Britannica nel
2014.
Come il piano ESOP statunitense, da cui trae
ispirazione, si tratta di una modalità il
cui fine è agevolare la successione di impresa
attraverso la trasmissione ai dipendenti delle
PMI.
Contrariamente, pur presentandosi come il
miglior esempio britannico della partecipazione
dei dipendenti, punto chiave della sua strategia
di business, la catena di grandi magazzini
John Lewis è alle prese con la peggior crisi
dei suoi 156 anni di storia.
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Gennaio 2020 - Francia: Verso
il 10% |
L’anno
scorso in Francia si è deciso di arrivare
al 10% di proprietà nelle Società dell’economia
francese entro il 2030.
In pratica si tratta di raddoppiare l’attuale
livello nelle grandi società quotate.
D’altra parte, per le PMI, è ancora tutto
da inventare, per raggiungere un obiettivo
così ambizioso.
Ci sono 13 misure “forti e dirompenti”, proposte
recentemente da un gruppo di lavoro di esperti.
Dettagli
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Dicembre 2019 - Germania:
La Coalizione
decide che gli incentive fiscali devono essere
raddoppiati |
Finalmente la Germania si muove. Nel corso
dell’esame del regime pensionistico di base,
la Coalizione si è accordata su un raddoppio
dell’esenzione fiscale per la partecipazione
dei dipendenti al capitale finanziario da
360 a 720 euro annui.
La delibera del 10 novembre 2019 afferma:
"L’azionariato dei dipendenti contribuisce
all’accumulazione di ricchezza in loro favore”.
Per aumentarne l’attrattività “il limite di
esenzione fiscale sarà aumentato dagli attuali
360 a 720 euro”.
Finalmente la coalizione raccoglie quanto
da tempo l’Associazione tedesca per la Partecipazione
dei Dipendenti (AGP) richiede, ovvero migliorare
le condizioni fiscali per incentivare l’azionariato
dei dipendenti.
Mediante questo incremento AGP si aspetta
un effetto significativo sull’accumulazione
del patrimonio da parte dei dipendenti che
già credono nei piani di azionariato offerti
dalle imprese. "Dobbiamo verificare quante
imprese offriranno piani di azionariato, tenendo
presente che questa defiscalizzazione, ancorché
raddoppiata, resta modesta se confrontata
a quanto praticato in altri Paesi Europei
(in Italia è 2.058 € annui NdT).
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L’esperienza Europea mostra una diretta ed evidente
correlazione fra illivello di sostegno ed il
grado di diffusione della partecipazione dei
dipendenti” dichiara Heinrich Beyer, il Direttore
di AGP.
AGP pertanto auspica un ulteriore graduale incremento
dell’incentivo fiscal, anche allo scopo di rinforzare
la posizione tedesca nel contesto mondiale di
attrazione di specialisti qualificati per le
start up.
Da parte loro, I partiti di opposizione (FDP
e Grünen) chiedono l’aumento a 7.500 Euro, in
linea con quanto praticato in altri importanti
Stati Membri. |
Novembre 2019 - Azionariato dei
dipendenti nelle PMI |
L’azionariato dei
dipendenti non può essere sviluppato nelle
PMI con le stesse modalità delle grandi imprese.
Le grandi imprese hanno bisogno di maggiori
capitali, e in questa logicadevono moltiplicare
il numero degli azionisti, il che implica
anche coinvolgere anche molti dipendenti.
Nelle PMI la necessità di capitale è limitata,
gli azionisti sono pochi e spesso non ci sarebbe
motivo di coinvolgere la generalità dei dipendenti
in piani di azionariato individuale. Nelle
PMI è molto più efficiente l’azionariato collettivo.
A livello mondiale lo schema ESOP codificato
nel 1974 dali USA è di gran lnga il più efficiente.
Il Regno Unito è il solo paese europeo che
abbia introdotto, con i recenti governi conservatori,
schemi proprietari per i dipendenti nelle
PMI, con risultati apprezzabili benché largamente
inferioria quanto ottenuto negli USA. Da parte
sua il Partito Laburista ha presentato una
proposta etichettata "employee ownership",
che
presenta controversie.
Il punto più rilevante, se l’azionariato dei
dipendenti nelle PMI venisse praticato, come
nelle quotate, come individuale e diretto,
resta nella negoziabilità dei titoli azionari,
cosa garantita solo per società quotate sui
mercati azionari. Negli Stati Uniti spinge
in questa direzione il gruppo OTC Markets.
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Ottobre
2019 - Effetto
dell’azionariato dei dipendenti sulle retribuzioni
apicali |
Un
progetto di ricerca dell’ Università di Aix-Marseilles
in Francia illustra l’impatto dell’azionariato
dei dipendenti sul livello di retribuzione
dei top executives nelle società quotate.
L’azionariato dei dipendenti influenza l’organizzazione
del lavoro, politiche e stile manageriale,
con un impatto finale sulla performance aziendale.
I risultati dello studio mostrano che l’azionariato
dei dipendenti gioca un ruolo diretto e indiretto
sulle determinazioni delle retribuzioni apicali,
con un effetto di moderazione significativo.
Inoltre, la presenza nei Consigli di rappresentanti
dell’azionariato dei dipendenti tende a ridurre
tali retribuzioni. Maggiori informazioni (in francese)
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Giugno
2019 - Si allarga la distanza con gli USA |
Continua
l’uscita di studi sull’azionariato dei dipendenti
negli USA, con la diffusione di informazioni
utili per tutti, anche in Europa.
L’edizione 2018 della “US General Social Survey”,
il censimento pubblico annuale della popolazione
attiva statunitense, comprende un segmento
sull’azionariato dei dipendenti.
L’evidenza mostra che il 20% dei dipendenti
nel settore privato usufruiscono a diversi
livelli di strumenti proprietari, comprendendo
gli 11 milioni di partecipanti negli ESOP
e 25 milioni che godono di qualche forma di
remunerazione in azioni. Il totale è 36 milioni,
da paragonare ai 9 milioni in Europa.
Il
censimento ha anche evidenziato che il valore
medio detenuto pro capite dai dipendenti azionisti
ammonta a $ 75.205. In totale 2,7 miliardi:
in Europa € 400 milioni.
Il prof. Douglas Kruse, autore dello studio,
ha notato che gli azionisti dipendenti “anno
una probabilità di licenziamento pari a 1/6
rispetto a chi non lo è”. Lo studio ha scoperto
che i dipendenti non azionisti nel campione
sono stati licenziati per il 3,7%, contro
lo 0,6% dei dipendenti azionisti.
Fra le Società con programmi di coinvolgimento
del personale, lo studio ha evidenziato che
le società con piani di azionariato generosi
presentavano un turnover generale (comprese
le dimissioni volontarie) del 6%, ben al di
sotto del 14% verificato presso I dipendneti
non beneficiari dei piani di azionariato.
Questa realtàè lontana dall’idea, o forse
è meglio definirlo preconcetto, fino ad oggi
prevalente nella Commissione Juncker a Bruxelles,
dove ancora pensano che l’azionariato dei
dipendenti sarebbe qualcosa di rischioso,
portatore di incertezza per I lavoratori..
La realtà è che l’azopnariato dei dipendenti
è una strategia che porta nel medio/lungo
periodo una maggior ricchezza e stabilità.
Maggiori
informazioni
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Marzo
2019 - Congratulazioni dal Parlamento Irlandese |
Al
Parlamento Irlandese piace la nostra newsletter,
come comunicatoci formalmente.
Tutti
i mesi la nostra newsletter è l’appuntamento
con gli avvenimenti significativi nell’azionariato
dei dipendenti in tutto il mondo e sulle politiche
praticate in Europa.
La
rassegna stampa mensile è una miniera di informazioni,
che mette a fuoco fatti reali ed aiuta a riconoscere
le fake news, che anche in questo campo non
mancano, diffondendo una storia in evoluzione
con i suoi intrecci e collegamenti.
Gli aspetti positivi dell’azionariato dei
dipendenti diventano sempre più evidenti.
La
lettera inviataci dal Parlamento Irlandese
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Décembre
2018 - Appel des start-up européennes
Les
start-up européennes lancent un appel aux
politiques pour revoir les règlementations
de l'actionnariat salarié, afin de les mettre
à armes égales avec leurs concurrents de la
Silicon Valley.
L’Europe pourrait être le continent le plus
entreprenant au monde. Mais les règles qui
gouvernent l'actionnariat salarié en Europe
sont généralement archaïques et très inefficaces.
Elles
sont souvent si incohérentes et punitives
qu'elles constituent un obstacle majeur pour
le développement des start-up...
Plus d'information
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Novembre
2018 - Il
voto al Parlamento Europeo |
Il
Parlamento, nella seduta del 23 ottobre a
Strasburgo, ha approvato la sua Risoluzione
con una maggioranza (589 favorevoli, 39 contrari
e 10 astenuti).
Questo grazie al testo (consultabile a questo
questo
link) presentato dall’on. Renate Weber,
eurodeputata rumena del Gruppo ALDE, in cui
il Parlamento ribadisce il sostegno alla “partecipazione
azionaria dei dipendenti per tutti”, e la
necessità di lanciare un Piano di Azione Europeo.
Nell’elencare gli aspetti positive dell’azionariato
dei dipendenti, la Risoluzione sottolinea
in particolare l’effetto positive su crescita
ed occupazione.
L’on.
Weber concluderà la Conferenza del 6 febbraio,
alla quale è prevista la partecipazione di
eurodeputati, candidate alle elezioni ed esponenti
della Commissione Europea.
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Octobre
2018 - Méfions-nous
des imitations |
Comment
faire pour que l'actionnariat salarié fonctionne
vraiment? S'il y a une chose à laquelle tout
le monde croit en Grande Bretagne, c'est que
l'actionnariat salarié est une très bonne
chose. Cependant, les toutes nouvelles propositions
du Parti Travailliste provoquent de violentes
controverses.
Ce
qui compte vraiment, ce n'est pas seulement
les actions, mais les droits, les obligations,
l'étendue de la propriété qui vont avec. Droits
complets ou imitations? Dans la version du
Parti Travailliste, l'actionnariat "salarié"
ne serait pas vraiment aux salariés, ils ne
pourraient jamais acheter ou vendre les actions
qui seraient "notionnellement" les
leurs...
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Settembre
2018 - Proposta
di Legge in Germania |
Il
Governo della Regione Nord Reno – Westfalia
vuol rendere più attraente la partecipazione
dei dipendenti nelle start up tedesche attraverso
l’aumento degli incentivi fiscali; un progetto
di legge è stato sottoposto al Bundesrat,
la Camera Alta del Parlamento tedesco.
L’attuale
incentivo passerebbe dai 360 € attuali a 5.000.
La sua approvazione porterebbe la Germania
ad allinearsi ai livelli standard europei
per queste iniziative.
La promozione dell’azionariato dipendenti
e la diffusione delle stock options è un fenomeno
che sta coinvolgento gran parte dell’Europa.
Ci sono nuove leggi in tale direzione già
approvate in Irlanda, Francia, Swezia e Paesi
Bassi, mentre sono in discussione analoghi
progetti in Austria, Lussemburgo e Svizzera.
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informazioni
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Settembre
2018 - Il
Presidente Donald Trump |
Donald
Trump ha firmato una legge che consideriamo
storica, che aumenta gli incentivi alla promozione
di imprese possedute dai dipendenti, conosciuta
come "Main Street Employee Ownership
Act".
Questa
nuova legge ha trovato sostenitori presso
entrambi gli schieramenti politici, Democratici
e Repubblicani.
Si
tratta della legge più ambiziosa approvata
dal Congresso negli ultimi 20 anni il cui
effetto dovrebbe essere raddoppiare, se non
triplicare, il tasso di crescita delle imprese
partecipate nei prossimi 10 anni.
Dettagli
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Juin
2018 - Baromètre des politiques
d'actionnariat salarié dans les pays
européens |
En 2018, 20 pays européens ont des politiques
de promotion et de développement de l'actionnariat
salarié, contre 18 en 2017 et 15 en 2015.
D'où un nouveau sommet historique pour notre
baromètre.
L'Autriche, la France, l'irlande, les Pays-Bas,
la Suède, le Danemark ont tous introduits
de nouvelles dispositions incitatives cette
année.
La France - pourtant déjà numéro un en Europe
- a pris la décision de doubler son actionnariat
salarié d'ici 2030, ce qui la mettrait au
niveau atteint aujourd'hui aux Etats-Unis.
Un signal fort pour tous les Européens.
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Juin
2018 - La Réserve Fédérale
Américaine sur l'actionnariat salarié |
Dans
une série d'articles sur la qualité du travail,
la Banque de Réserve Fédérale de Boston publie
un long article sur l'actionnariat salarié,
montrant comment il bénéficie aux entreprises,
aux travailleurs et aux économies locales.
L'article
comporte une interview du Professeur Douglas
Kruse de la Rutgers University qui retrace
le contexte et les résultats de recherches
sur l'actionnariat salarié et les plans ESOP,
ainsi qu'une interview de plusieurs actionnaires
salariés de Cape Air, y compris une vidéo
sur l'actionnariat salarié de l'entreprise.
Plus
d'information
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Maggio
2018 - Discriminazioni nel diritto di
voto |
Essendo
investitori di lungo period gli azionisti
dipendenti francesi godono dal 2014 di una
discriminazione positive nei diritti di voto,
che possono essere raddoppiati. Questosignifica
che se i dipendenti detengono il 6%del capitale,
I loro voti valgono il 12%. Questo
contribuisce al crescente coinvolgimento dei
dipendenti azionisti nella corporate governance:
in Francia troviamo rappresentanza dei dipendenti
azionisti in 33 delle principali Società.
Al contrario, I diritti di voto degli azionisti
dipendenti sono discriminate negativamente
in 6 Paesi europei: Danimarca, Svezia, Finlandia,
Paesi Bassi, Svizzera e Germania.
Casi
tipici (sopratttutto in Scandinavia) sono
le Società che emettono 2 classi di azioni,
le A, con dieci voti per azione, e le B, con
un voto per azione. I gruppi di controllo
detengono le azioni di tipo A, mentre sul
mercato, e nei piani di azionariato, vengono
trattate Azioni B. In questo modo i diritti
di voto degli azionisti dipendenti sono pesantemente
discriminati, fino al 37% delle grandi Società
svedesi. Rispetto al principio “one share
– one vote” la riduzione nei diritti di voto
in Danimarca e Svezia va dal 30 al 60% in
meno. Altro
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Aprile 2018 - Nasce il primo istituto per
lo studio della Partecipazione dei dipendenti |
La
Rutgers School of Management (New York) costituisce
l’ "Institute for the Study of Employee
Ownership and Profit Sharing", il primo
nel mondo. Questo nuovo centro globale di
ricerca sarà dedicato al superamento delle
disuguaglianze economiche attraverso la partecipazione
azionaria. Lo scopo è allargare I programmi
di ricercar esistenti, sviluppare nel mondo
ricercatori di qualità ed esplorare nuove
collaborazioni, con l’obiettivo di costruire
un’economia inclusive per I lavoratori e le
loro famiglie. Approfondisci
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Febbraio 2018 - Les plus remarquables
cas en Europe
La
liste des cas les plus remarquables de l'actionnariat
salarié dans les grandes entreprises européennes
vient d'être mise à jour. Elle identifie 113
cas particulièrement remarquables en 2017.
Ceux-ci sont localisés en Autriche, Belgique,
Suisse, Danemark, Allemagne, Espagne, Finlande,
France, Hongrie, Irlande, Italie, Pays-Bas,
Norvège, Suède et Royaume Uni. La liste des
cas remarquables est tirée du "Recensement
Economique Annuel de l'Actionnariat Salarié
dans les Pays Européens en 2017", à paraître
en mars prochain. La
liste complète
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Gennaio
2018 - 10%
in mano ai dipendenti in Francia |
La
Federazione francese delle Associazioni di
azionisti dipendenti (FAS) ha lanciato l’obiettivo
del 10% in mano ai dipendenti entro il 2030.
Ad oggi il dato varia dal 4 al 6% (a seconda
delle definizioni), mentre negli USA è già
intorno al 10%.
Il presidente Macron e il suo governo sosterranno
l’obiettivo, individuando l’azionariato dei
dipendenti come fattore chiave per la rinascita
di interesse verso l’azionariato diffuso.
Dopo 8 anni di politiche negative dei presidenti
Sarkozy e Hollande, è un gran bel segnale.
Bentornata, Francia!
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Dicembre
2017 - Buone
notizie per l'azionariato dei dipendenti in
Europa
|
Come
tutti I barometri, questo prevede il futuro.
Il trend positivo avviatosi nel 2013 ha anticipato
la ripresa nel numero di azionisti dipendenti
nelle Società Europee, dato che oggi verifichiamo.
Ottima notizia per tutti i cittadini europei!
Tutti
i recenti sviluppi nelle politiche fiscali
sono in direzione di aumentare l'incentivazione
per l'azionariato dei dipendenti, a conferma
del trend positivo avviatosi nel 2013.
In Austria il 2018 vedrà la nascita
di un terzo schema agevolativo, in aggiunta
ai due già presenti, che consentirà l'esenzione
fiscale e contributive dei piani di azionariato
fino ad € 4.500,00 annui.
In Francia, nel 2018, sarà ridotta
la quota a carico del datore di lavoro sui
contributi sociali. Anche Irlanda,
Paesi Bassi e Svezia adotteranno
nel 2018 nuove legislazioni. In più, la Polonia
ha allo studio una legislazione complessiva
molto promettente.
In
Italia, invece, le agevolazioni fiscali sono
ferme al 1998, e la partecipazione dei dipendenti
non è mai all'ordine del giorno.
Venti
Stati europei ad oggi adottano politiche di
promozione dell'azionariato dei dipendenti.
Questo numero non è mai stato così elevato.
Più
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Novembre
2017 - Che succede alla Commissione Europea |
L’ostacolo
principale allo sviluppo dell’azionariato
dei dipendenti in Europa è la mancanza di
informazioni sui suoi benefici e su come gestire
il rischio.
In
una lettera inviata alla Commissaria Europea
Marianne Thyssen si richiama la Commissione
al suo impegno a lanciare un piano di informazione
europeo per aumentare la consapevolezza su
questi argomenti. Un
capitolo sulla promozione dell’azionariato
dei dipendenti è stata aggiunta all’azione
sull’Unione del Mercato dei Capitali (CMU).
Invece,
quando si tratta di votare sul budget per
mettere in opera le proposte, nella Commissione
si presentano sorprendenti obiezioni.
La lettera alla Commissaria Thyssen richiama
la Commissione a rispettare i propri impegni.
Leggi
di più
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Marianne
Thyssen
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Ottobre
2017 - Una
grande idea per le riforme fiscali |
E’
ora di fornire alla classe media lavoratrice
l’opportunità di partecipare nella propria
azienda attraverso piani di azionariato generalizzati.
La via statunitense passa attraverso la riforma
della fiscalità societaria, garantendo una
adeguata partecipazione azionaria dei dipendenti.
Il Congresso ha sul tavolo una mezza dozzina
di progetti di legge sulla partecipazione
dei dipendenti, ognuno dei quali ha elementi
che consentirebbero al contempo un miglior
funzionamento dell’economia e maggiore equità.
Il nostro messaggio chiave è: qualunque sarà
la riforma, il Congresso dovrà condizionare
le agevolazioni fiscali alle imprese alla
partecipazione dei dipendenti ai risultati.
Questo è l’appello dei proff. Joseph Blasi,
Douglas Kruse e Richard Freeman, riconosciuti
a livello mondiale per le loro ricerche sulla
partecipazione dei dipendenti.
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Settembre
2017 - C’è
anche l’azionariato dei dipendenti dietro al
rally delle Borse cinesi? |
Questa
l’ipotesi del National Center for Employee
Ownership (USA) nella sua ultima comunicazione.
L’indice di Shanghai è ai massimi da 20 mesi,
e gli analisti citano le riforme sull’azionariato
dei dipendenti come elemento che contribuisce
alla fiducia degli investitori.
Come
riportato dal China Daily, Gao Ting, capo-strategista per la Cina presso
UBS Securities, ha citato le riforme di China
Unicom, il secondo provider cinese di servizi
telefonici, che comprendono un Consiglio di
Amministrazione diversificato e l’azionariato
dei dipendenti. Il sentiment degli investitori
è stato spinto dai segnali di accelerazione
nelle riforme sulla proprietà delle imprese
statali.
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Luglio
2017 - L’esempio
austriaco |
Fino
ad oggi la legislazione austriaca sull’azionariato
dei dipendenti è stata semplice. Ogni agevolazione
ricevuta dal dipendente derivante da un piano
di azionariato (sconto sul prezzo di attribuzione,
controvalore di azioni gratuite, etc) godeva
di esenzione fiscale fino a 1460 €. Questo
importo è stato in pratica raddoppiato l’anno
scorso, ed è ora di 3000 € annui.
Questo è probabilmente il miglior esempio
del “modulo di base” nell’approccio modulare ("building
block approach") di legislazione
sull’azionariato dei dipendenti.
L’esistenza
di questo modulo di base ha consentito a Voestalpine
(la principale impresa metallurgica austriaca,
con 50.000 dipendenti che ne possiedono collettivamente
il 15%) di fare della partecipazione dei dipendenti
un fattore chiave di successo, in forte contrasto
con molte altre imprese siderurgiche europee
come Arcelor, Florange, Cockerill ed altre.
Ora il Governo austriaco, sostenuto da larghe
intese fra Socialdemocratici e Cristiano Democratici
aumenta di nuovo l’agevolazione, portandola
a 4500 € annui, ma con un vincolo: invece
che sull’assegnazione diretta di azioni al
dipendente, secondo il modello di azionariato
individuale, la maggior agevolazione interviene
su azioni collettivamente gestite tramite
una Fondazione di Azionariato dei dipendenti
(Mitarbeiterbeteiligungsstiftung),
come da anni accade presso Voestalpine.
Molte
imprese austriache, anche fra le maggiori,
dichiarano di essere pronte.
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Giugno
2017 - Barometro delle politiche di azionariato
dei dipendenti in Europa
|
In
diciotto Stati europei troviamo politiche
di promozione e sviluppo dell'azionariato
dei dipendenti. Un numero mai raggiunto prima.
A parte la Francia, tutte le recenti misure
politiche vanno in direzione di maggiori incentivazioni
per l'azionariato dei dipendenti. Dal 1 Gennaio
2017 la Norvegia ha raddoppiato l'agevolazione
fiscale. La Polonia prepara una legislazione
specifica, l'Irlanda annuncia l'introduzione
dal 2018 di un nuovo schema di agevolazione
per la partecipazione nelle PMI. Lo stesso
nei Paesi Bassi, con un trattamento agevolato
delle stock options per i dipendenti delle
Start Up innovative. Questi
nuovi sviluppi confermano il trend positivo
avviato nel 2013.
Sul versante negativo segnaliamo l'esitazione
francese, con la recente soppressione da parte
del governo uscente delle misure positive
introdotte solo diciotto mesi prima dalla
Legge Macron. Questao da solo spiega il ripiegamento
del barometro nel 2017.
Le
decisioni prese in Francia dal 2009 influenzano
negativamente la performance dell'intera Europa.
In
Francia sono state la causa del crollonel
tasso di democratizzazione dell'azionariato
dei dipendenti. Il numero di azionisti dipendenti
francesi è oggi ridotto a tre milioni, contro
una stima di quattro milioni se le misure
vigenti nel 2009 non fossero state modificate.
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Giugno
2017 - Azionariato dei dipendenti e benessere
economico |
L’azionariato
dei dipendenti – la proprietà di quote nelle
Società in cui lavorano – è uno degli aspetti
tipici dell’economia statunitense. Ma fino
ad oggi non risultavano studi che misurassero
l’impatto sul singol dipendente. Una recente
ricerca, intitolata "Employee
Ownership and Economic Well-Being"
a cura del NCEO, presenta alcune prime analisi
approfondite del rapporto fra azionariato
dei dipendenti e benessere economico. I risultati
sono notevoli. L’azionariato dei dipendenti
è una politic ache favorisce il mercato e
combatte le disuguaglianze, che migliora I
risultati aziendali e ripaga I dipendenti
con migliori salari, benefits più elevate
e maggior stabilità occupazionale. In breve:
gli azionisti dipendenti negli USA quando
pensano al loro futuro finanziario dormono
sonni tranquilli.
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Maggio 2017 - Licenziamenti? La metà
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Le
società partecipate dai Dipendenti hanno registrato
solo la metà dei licenziamenti rispetto alle
altre nel corso delle ultime due recessioni.
Un nuovo studio, condotto dalla Rutgers School
of Management e dal prof. Douglas Kruse segna
il primo collegamnto diretto fra piani di
Azionariato generalizzati e l’aumento nella
stabilità occupazionale negli USA.
“Se lo scopo dell’economia è la creazione
di posti di lavoro stabili e ben pagati, la
promozione della partecipazione dei dipendenti
è decisamente opportuna”, dichiara Douglas
Kruse.
"La Partecipazione dei Dipendenti è spesso
vista come miglioramento nelle relazioni industriali
e nella produttività, ma questi risultati
mostrano un ulteriore effetto sulla stabilizzazione
dell’occupazione”.
Maggiori informazioni
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Aprile 2017 - Un perno per il Mercato
dei Capitali |
L’azionariato
dei dipendenti, secondo l’Istituto Tedesco
dell’Azionariato (Deutsches Aktieninstitut
- DAI) dovrebbe essere un perno per l’Unione
del Mercato dei Capitali. Questo è il succo
della risposta di DAI alla consultazione pubblica
sulla CMU organizzata dalla Commissione Europea.
La CMU è il piano della Commissione Europea
per incentivare la mobilità dei capitali in
Europa, nell’ottica di favorire gli investimenti
produttivi e l’occupazione. Secondo DAI “l’azionariato
dei dipendenti aiuta a stabilizzare l’economia
europea nel suo complesso” e prosegue: “studi
specifici negli USA mostrano che le Società
che offrono ai dipendenti quote di capital
creano più posti di lavoro di quelle che non
adottano strumenti di partecipazione. Gli
azionisti dipendenti accumulano quote di capitale
ai fini pensionistici, ottengono migliori
retribuzioni e rispettto ad altri dipendenti
hanno meno probabilità di perdere il posto
di lavoro. Mentre il reddito delle famiglie
dipenden principalmente da salari e stipendi,
gli azionisti dipendenti beneficiano anche
da redditi da capitale, riducendo le diseguaglianze
nella distribuzione della ricchezza”. Maggiori
informazioni
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Aprile 2017 - La necessità di un Piano
di Azione Europeo |
Nella
sua risposta alla consultazione sulla CMU,
EFES sottolinea che l’Unione EUropea presenta
forte sottosviluppo rispetto agli USA per
quanto riguarda l’azionariato dei dipendenti,
che contribuisce alla solidità delle imprese
ed alla stabilità dei mercati dei capitali
negli USA molto di più di quanto non avvenga
in Europa. Il sottosviluppo dell’azionariato
dei dipendenti fra l’altro blocca la capacità
dell’Europa di sviluppare produttività, crescita
ed aumento dei posti di lavoro, con influenze
negative anche in ambito pensionistico e di
trasmissione di impresa, soprattutto per quanto
riguarda le PMI.
Il
Piano di Azione CMU dovrebbe affrontare questa
situazione con due nuove iniziative. La prima,
l’istituzione di uno specifico Piano di Azione
Europeo per la promozione della convergenza
degli Stati Membri in questo ambito. La seconda,
rimediare alla drammatica ignoranza europea
sugli schemi ESOP per le PMI, la cui conseguenza
è la pressoché completa mancanza di partecipazione
dei dipendenti nelle PMI europee. Maggiori
informazioni
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Febbraio 2017 - I
casi più rilevanti
Abbiamo aggiornato l’elenco delle grandi Società
europee più rilevanti dal punto di vista della
partecipazione dei dipendenti. Nel 2016 sono
114, in Austria, Belgio, Svizzera, Danimarca,
Germania, Spagna, Finlandia, Francia, Ungheria,
Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia
e Regno Unito. La lista sarà, fra l’altro,
nella "Rassegna economica 2016 dell’Azionariato
dei dipendenti nei Paesi Europei “ che sarà
pubblicata nel prossimo Marzo. La
lista complete
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Gennaio 2017 - Un
motore formidabile. Sempre di più !
La quota detenuta dai dipendenti nelle grandi imprese
europee prosegue la sua crescita, arrivando al massimo
storico del 3,20% nel 2016 (cfr.grafico qui sotto).
Anche, e nonostante la crisi finanziaria europea,
l’azionariato dei dipendenti dimostra sempre di
più la sua caratteristica di motore formidabile
per la partecipazione e lo sviluppo. Rispetto al
2009, gli importi pro capite sono raddoppiati. Sono
queste le prime indicazioni che emergono dalla "Rassegna
EFES 2017 dell’azionariato dei dipendenti nei
Paesi Europei", che uscirà nel prossimo Marzo.
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Dicembre 2016 - Barometro delle politiche
per l’Azionariato dei dipendenti
La
nuova edizione del “Barometro delle politiche
per l’Azionariato dei Dipendenti nei Paesi
Europei” è pubblicata.
Tutte le recenti scelte politiche vanno in
direzione di potenziare le agevolazioni fiscali
correlate con la partecipazione e l’azionariato
dei dipendenti, con la sola eccezione della
Francia:
· La Polonia sta introducendo una specifica
legislazione.
· Il governo svedese considera l’introduzione
di un regime agevolato a partire dal gennaio
2018 per le piccole e medie imprese partecipative.
· In Irlanda il 2018 dovrebbe vedere
l’introduzione di nuove agevolazioni, sempre
per le piccole e medie imprese.
Questi nuovi sviluppi confermano la tendenza
positive, riavviata nel 2013: la maggior
parte delle decisioni politiche sono positive.
Maggiori informazioni
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Novembre 2016 - Le
"sociedades laborales", esempio
spagnolo di società participate dai dipendenti
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La
Commissione Lavoro e Affari Sociali del Parlamento
Europeo ha pubblicato uno studio riguardante
il modello spagnolo delle sociedades laborales.
Questo modello societario è caratterizzato
dalla presenza maggioritaria di dipendenti
nel capitale.
Negli anni 80 la sua creazione fu collegata
inizialmente a situazioni di crisi e ristrutturazione
aziendale.
Dalla metà degli anni 90, nel period di espansione
economica, è diventato un modo di costituzione
di nuove società.
Ad oggi sono 66.000 i dipendenti delle 10.000
Sociedades Laborales, di cui la grande maggioranza
azionisti, della Società presso cui lavorano,
un modello societario partecipativo originale
per le piccole e piccolissime aziende.
Approfondimenti
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Ottobre 2016 - A
Parigi tutto bene, madama la Marchesa
La
Francia continua ad essere al primo posto
per l’azionariato dei Dipendenti in Europa:
va tutto bene, madama la Marchesa.
Purtuttavia, che crollo dal 2011! Il tasso
di democratizzazione è calato dal 45 al 37%
e il numero di dipendenti azionisti è tornato
a 3 milioni (invece di 4, se non fossero cambiate
le regole fiscali).
L’istituazione di una tassa specifica sui
piani di azionariato ("forfait social")
ha avuto un effetto disastroso, non solo in
Francia, ma, per imitazione, anche in altri
Stati europei.
Per esempio la Danimarca, che nel 2011 ha
abolito tutte le agevolazioni fiscali, salvo
riproporle per intero con il nuovo governo
nel 2016.
Un buon esempio per rendere la situazione
ancora migliore a Parigi. Maggiori informazioni
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Octobre 2016 - Rischio
e performance dell’azionariato dei Dipendenti in
Francia
ERES Group ha pubblicato risultati interessanti
basati sull’analisi di tutti i piani di Azionariato
rivolti alla generalità dei dipendenti nelle grandi
aziende francesi dal 2006. Dopo i 5 anni di blocco
fiscale i dipendenti che hanno sottoscritto le offerte
di azioni fra il 2006 e il 2010 hanno avuto un ritorno
positivo nell’ 82% dei casi (considerando il dividendo,
lo sconto di emissione ed il contributo medio del
dipendente al 50%) contro un 60% medio per gli investitori
individuali. E’ una conferma che l’azionariato dei
dipendenti rientra nella categoria dei “rischi accettabili”.
Maggiori
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Settembre 2016 - Liberté
économique
Un travail de recherche remarquable récemment
publié met en évidence une forte corrélation
entre l'actionnariat salarié et l'indice de
liberté économique.
L'auteur, Ricardo Machado de la Porto School
of Management (Portugal), cherche à comprendre
les déterminants de la mise en place de la
démocratie économique, mesurée par l'incidence
des plans d'actionnariat salarié dans les
pays de l'Union Européenne.
La publication complète sur "The Determinants
of Employee Ownership Plan Implementation
in EU Countries - the Quest for Economic Democracy"
est disponible au téléchargement
ici.
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Giugno 2016 - Conferenza
Europea |
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Il 19 Maggio 2016 si è tenuta a Buxelles la
Conferenza Europea “Le politiche europee per
l’Azionariato dei dipendenti e la partecipazione”.
La Conferenza è a sostegno della proposta
di un Piano di Azione Europeo che diffonda
la consapevolezza sui benefici dell’Azionariato
dei dipendenti e della partecipazione in Europa.
La sintesi completa della Conferenza e tutta
la documentazione possono essere scaricati
da questo
link.
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Giugno 2016 - Barometro
delle Politiche di Partecipazione Azionaria
dei Dipendenti negli Stati Europei |
La
diffusione generalizzata della Partecipazione
dei Dipendenti è fonte di motivazione, miglior
produttività e redditività, crescita ed incremento
di occupazione stabile.
E’ un fenomeno con positive conseguenze per
tutti. Ma per instaurare questo circolo virtuoso
è necessario adottare decisioni politiche
per l’adozione di incentivi fiscali appropriati.
A
partire dal 2008 alcuni Stati Europei hanno
adottato decisioni negative, abolendo o riducendo
preesistenti incentivazioni fiscali. Questo
ha comportato in quegli Stati la riduzione
nel numero dei dipendenti azionisti.
Altri Stati hanno invece preso la strada opposta,
incrementando gli incentive o adottandone
di nuovi: il numero di Dipendenti Azionisti
è aumentato.
E’ utile sintetizzare le decisioni politiche,
positive o negative, nei diversi Stati europei,
con uno strumento che registri le variazioni
nel tempo. Questo strumento è il Barometro
delle Politiche di Partecipazione Azionaria
dei Dipendenti negli Stati Europei elaborato
e pubblicato dalla EFES.
Prima
del 2009 il barometro ha segnato un incremento
continuo: in pratica le decisioni di politica
fiscale erano sempre di segno positivo. Dal
2009 al 2013 la tendenza si è invertita, ma
successivamente la maggior parte di queste
decisioni sono di nuovo positive.
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Maggiori
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Aprile 2016 - Partecipazione
dei dipendenti nel capitale delle PMI
Nelo scorso mese è stato pubblicato un primo studio
affidabile sulla partecipazione dei dipendenti nel
capitale delle PMI francesi. E’ ben nota l’arretratezza
europea nella partecipazione dei dipendenti nelle
PMI, in particolare confrontata con la situazione
negli USA. Ciò è dovuto alla notevole efficacia
del modello ESOP, introdotto con successo negli
USA oltre 40 anni fa, misconosciuto in Europa. La
stima del numero dei dipendenti di imprese partecipanti
al capitale nelle PMI europee è normalmente di un
milione, contro I 10 milioni in USA. Il nuovo studio,
commissionato da ERES e BDO, riporta per la Francia
un numero di 250.000, compatibile con le stime per
l’intera Europa. Maggiori
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Gennaio 2016 - La
crociata in Francia
Tutti gli attori sulla scena dell’azionariato dei
Dipendenti si sono riuniti a Parigi lo scorso 15
Dicembre. Si sono tutti trovati d’accordo nel lanciare
una “crociata” per la promozione dell’azionariato
dei dipendenti in Francia. Diversi Stati europei
hanno investito in incentivi fiscali, considerando
l’azionariato dei dipendenti un investimento per
il futuro e un fattore chiave per riprendersi dalla
crisi Europea. Questo è successo recentemente nel
Regno Unito e in Austria; l’esempio viene anche
dagli USA, dove la partecipazione dei dipendenti
è uno dei temi della campagna elettorale presidenziale.
La Francia dovrebbe percorrere la stessa strada.
Maggiori
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Gennaio 2016 - Un
motore formidabile
Le attività detenute dai dipendenti azionisti in
Europa non sono mai state così importanti: 370 miliardi
di euro, più del 3% del capitale delle maggiori
Società europee. Sono più di € 45.000 pro capite
(€ 25.000 se si esclude il Top Management). Quindi,
anche durante la crisi europea, l’azionariato dei
dipendenti è un motore formidabile di condivisione
di risultati e crescita – l’importo pro capite si
è più che raddoppiato dal 2009. Questa è la prima
indicazione della "Economic Survey of Employee
Share Ownership in European Countries" che
pubblicheremo a Marzo 2016. Maggiori
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Dicembre 2015 - Le
statistiche sui piani di azionariato nel Regno
Unito alimentano un ampio dibattito |
Secondo
il British ESOP Centre (v. rassegna stampa)
bisogna aggiornare l’azionariato dei dipendenti
in Gran Bretagna; la pubblicazione dei dati
ha alimentato un ampio dibattito su come farlo
al meglio. "Il Regno Unito ha probabilmente
la miglior legislazione del mondo" ma è
ancora lontana dai desideri della sig.ra Thatcher,
che 30 anni fa auspicava che possedere azioni
fosse "normale come avere l’automobile".
Dopo 30 anni di leggi, in UK e Francia, parlano
i fatti: l’azionariato dei dipendenti in Francia
ha una significatività doppia: ecco dove la
normativa ha avuto maggior effetto. Probabilmente
questo dipende dal blocco delle azioni imposto
dalla normativa fiscale in Francia per i piani
di azionariato, mentre in UK questi sono basati
prevalentemente su opzioni di acquisto. In termini
calcistici, come già ditto tempo fa: Francia-UK:
2-1
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Dicembre 2015 - Database
dell’azionariato dei dipendenti nelle Società europee
La prossima versione del database EFES è quasi complete.
Fornirà un quadro aggiornato ed esauriente dell’azionariato
dei dipendenti nelle Società quotate Europee. Per
la prima volta il database fornirà informazioni
sull’esistenza (o meno) e la misura di un azionista
di controllo per ogni società quotata. Il tasso
di democratizzazione della partecipazione dei dipendenti,
lo possiamo già anticipare, sembra altamente correlato
all’esistenza di un nucleo di controllo delle Società.
Maggiori
informazioni
Novembre 2015 - Poste
Italiane: un’occasione mancata |
Il
Governo italiano ha collocate il 40% del capital
di Poste Spa, riservandone una quota dell’1,13%
ai dipendenti. I risultati dell’IPO sono stati
molto soddisfacenti per lo Stato italiano, che
ha raccolto 3,4 miliardi, a fronte di una domanda
complessiva pari al quadruplo delle azioni offerte.
I dipendenti hanno invece richiesto solo la
metà della quota a loro riservata: I richiedenti
sono stati 26.234, meno del 20% dell’organico
del Gruppo. In una lettera aperta la Segretaria
Generale CISL Anna Maria Furlan aveva riproposto
un modello di azionariato collettivo, combinato
con una rappresentanza dei dipendenti negli
Organi sociali ispirata al modello Tedesco.
Il Governo italiano non ha percorso quella strada,
né ha proposto un vero piano di azionariato
continuativo e supportato da incentivi fiscali.
In compenso ci saranno bonus per 12 top managers,
che potranno arrivare al 50% della retribuzione,
correlati al successo dell’IPO.
Un confronto: il Governo britannico ha privatizzato
e quotato due anni fa Royal Mail, e ha regalato
ai 150.000 dipendenti il 10% del capitale.
La
lettera aperta della CISL
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Ottobre 2015 - L’azionariato
dei dipendenti e il nido del cuculo |
Si sta creando una situazione tanto pericolosa
quanto sgradevole all’interno dell’OECD riguardo
l’azionariato dei dipendenti. OECD suggerisce
che ESOP e azionariato dei dipendenti dovrebbero
essere non incentivati in quanto, specialmente
considerando il risparmio pensionistico, questo
significherebbe “mettere tutte le uova nello
stesso paniere”. Il principio di diversificazione
degli investimenti si deve applicare all’azionariato
dei dipendenti come a qualunque altro investimento
finanziario, come appunto recita l’aforisma
“non mettere tutte le uova nello stesso paniere”.
Peraltro l’azionariato dei dipendenti non è
solo un investimento finanziario. La sua caratteristica
è di essere anche un investimento industriale.
Questa caratteristica è lampante quando la quota
dei dipendenti arriva al 100%, caso tipico della
partecipazioni in piccole imprese cooperative.
E’ anche presente, seppur in misura inferiore,alle
partecipazioni minoritarie detenute nelle grandi
imprese quotate.
Se è vero che l’aforisma delle uova e del nido
si applica frequentemente alla diversificazione
degli investimenti finanziari, un altro aforisma
si applica, invece, all’investimento industriale:
“Gli uccelli depongono le uova nello stesso
nido”. Fra le eccezioni, la più nota è quella
del cuculo, che i nidi li ruba. Bisogna dirlo
con chiarezza: l’azionariato dei dipendenti
non è come il cuculo. Maggiori informazioni
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Settembre 2015 - 2.000.000.000
di Euro per promuovere l’azionariato dei dipendenti
(ESOP) |
Due
miliardi di Euro: su scala europea sarebbe questo
il costo fiscale sostenuto dal Governo Federale
statunitense per gli incentivi diretti agli
ESOP nel 2014 (US$ 1.9 miliardi). Un nuovo studio
appena pubblicato mette a confronto l’impatto
dell’azionariato dei dipendenti e degli ESOP
sul costo della disoccupazione a carico del
bilancio federale. I dati mostrano che i dipendenti
“partecipanti” hanno meno probabilità di perdere
il lavoro rispetto a dipendenti “non partecipanti”.
Il risultato è che questa minor perdita di posti
di lavoro ha fatto risparmiare al Governo Federale
17 miliardi di US$ nel solo 2014.
È chiaro che gli incentivi ESOP sono
stati un eccellente investimento per il contribuente
statunitense, per il Governo Federale e per
l’economia nel suo complesso. E’ prprio quello
di cui c’è bisogno anche in Europa. Lo stesso
modello ESOP, con gli stessi incentivi fiscali,
con lo stesso risultato macroeconomico.
L’ ESOP ("Employee Stock Ownership Plan")
è il modello più efficiente nel mondo per la
comproprietà dei dipendenti nelle Piccole e
Medie Imprese. Fornisce alla proprietà privata
(spesso un anziano imprenditore individuale)
il modo migliore di vendere l’attività ai propri
dipendenti, e ai dipendenti consente di acquisirne
la comproprietà a basso rischio. Maggiori
informazioni
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Giugno 2015 - E’
ora che la politica tedesca si decida ad agire |
Bisogna
porre attenzione al recente appello lanciato
dall’Istituto per l’Azionariato Tedesco (Deutsches
Aktieninstitut). Mentre in altri Stati dell’Unione
come la Francia (3.3 milioni di dipendenti azionist)
e Gran Bretagna (2.2 milioni) i dipendenti azionisti
si contano a milioni, in Germania solo 800.000
dipendenti partecipano a piani di azionariato.
Nel loro articolo Deutsches Aktieninstitut
richiede ai partiti di governo di assumere politiche
concrete per la promozione dell’azionariato
dei dipendenti attraverso incentivazioni fiscali
e miglior legislazione.I tedeschi, in considerazione
dei ridotti livelli dei tassi di interesse,
destinati a proseguire, non saranno in condizioni
di mantenere il loro risparmio, né di accumulare
sufficienti risorse per il pensionamento, in
assenza di maggiori investimenti azionari.
L’azionariato dei dipendenti è una buona strada
per imparare ad investire in azioni. Tuttavia
il numero di azionisti dipendenti in Germania
si sta riducendo; non è mai stato così basso.
Gli aspetti fiscali giocano un ruolo prevalente
nella diffusione dell’azionariato dei dipendenti.
Se la Germania vuole promuovere l’azionariato
dei dipendenti, deve adattare i suoi stanziamenti
allo standard internazionale, aumentandoli significativamente.
Maggiori
informazioni
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Giugno 2015 - L’appello
di 10 importanti organizzazioni tedesche
Dieci importanti organizzazioni tedesche, fra le
maggiori nel settore finanziario, lanciano un appello
per una nuova agenda tedesca per l’azionariato dei
dipendenti. Maggiori
informazioni
Maggio 2015 - Politiche
fiscali per l’azionariato dei dipendenti |
Questa
è la carta dell’Europa e delle agevolazioni
fiscali per l’azionariato dei dipendenti.
In blu i 12 Stati che promuovono l’azionariato
de dipendenti attraverso incentivi fiscali significativi.
E’ una minoranza degli Stati Membri dell’Unione,
tuttavia questa minoranza fa la parte del leone
considerando le Società quotate, la capitalizzazione
di mercato e l’azionariato dei dipendenti: 72%
di tutte le quotate europee, il 77% della capitalizzazione
borsistica, l’83% degli azionisti dipendenti.
Vedi i dettagli nella nostra nuova pubblicazione
su "L’azionariato dei dipendenti nella
costruzione dell’Unione di Mercati dei Capitali". |
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Maggio 2015 - L’Unione
dei Mercati dei Capitali |
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La
Commissione Europea ha lanciato un Libro Verde
ed una consultazione pubblica su “La costruzione
dell’Unione dei Mercati dei Capitali".
E’
interessante vedere che, insieme alla Federazione
Europea dell’Azionariato dei Dipendenti, diverse
importanti organizzazioni, che rappresentano
l’intero spettro dei protagonisti dell'Unione
di Mercati dei Capitali presentano punti di
vista convergenti su analisi e proposte riguardanti
l’azionariato dei dipendenti.
Parliamo di:
EuropeanIssuers
La European
Private Equity & Venture Capital Association
La Federation
of European Securities Exchanges
Better Finance,
la Federazione Europea degli Utenti dei Servizi
Finanziari.
Più
in dettaglio
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21.04.2015:
Answering the European Commission’s Green Paper
on the Capital Markets Union, EuropeanIssuers,
the European Private Equity & Venture Capital
Association and the Federation
of European Securities Exchanges published the
EU IPO Report: "Rebuilding
IPOs in Europe; Creating jobs and growth in European
capital markets".
The
Report points out the fact that the number of employee
shareholders was recently declining in Europe. As
the EFES evidenced, these changes are clearly related
to the regressive fiscal policies in many European
countries.
However,
European companies need investment, to grow, to
enter new markets, to develop new products and to
create jobs. A healthy European capital market attracting
long-term investors (especially households, employees
and pension savers) is a critical route to channel
such investment. More generally, "the links
between savers, the original providers of capital,
and the financial markets, which allocate that capital,
have become less coherent".
The
Report recommends that policymakers set the goal
of creating an equity culture in Europe. That Member
States should be encouraged to use tax policy to
encourage long-term investing, providing tax incentives
to encourage investment for the longer-term in equity.
That fiscal incentives should be provided to support
the development of employee share ownership across
Europe.
Aprile 2015 - I
governi europei scommettono di nuovo sull’azionariato
dei dipendenti |
La
tabella delle recenti decisioni politiche
sull’azionariato dei dipendenti negli stati
europei mostra uno spostamento sensibile.
All’inizio della crisi finanziaria veri
paesi hanno assunto decisioni negative allo
scopo di ridurre la spesa, in un’ottica
puramente di breve termine. Questo segnale
negative si è visto prima in Francia, poi
in Grecia, Danimarca Irlanda e Paesi Bassi,
fra il 2009 e il 2012. Dal 2012 invece la
maggior parte delle novità sono positive,
come nel Regno Unito, in Spagna, Ungheria
ed Austria, dove le agevolazioni fiscali
sono state raddoppiate. Dettagli |
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Aprile 2015 - Un
nuovo studio scopre che il rendimento totale
(total return) degli ESOP “S” batte l’indice
S&P500 del 62%
Una nuova analisi dell’impatto economico delle Società ESOP negli
USA esamina l’andamento dei saldi di bilancio,
utili distribuiti, rendimento totale e sull’esistenza
di altri piani pensionistici. Lo studio, condotto
da EY's Quantitative Economics and Statistics,
ha scoperto che:
Le società ESOP “S” sono
in crescita per molti aspetti: rappresentavano
il 22% degli ESOP nel 2002, nel 2012 sono il
42%. Il numero dei piani, dei partecipanti ed
il totale attivo si sono incrementati nel tempo.
Il rendimento totale per
i partecipanti negli ESOP “S” dal 2002 al 2012
è stato dell’11,5 % annuo composto, il 62% superiore
al 7,1 % dell’indice S&P 500 Total Returns
Index nello stesso periodo. Dettagli
Febbraio 2015 - Divorzio
301 miliardi di Euro. E’ il nuovo record, l’importo
detenuto nel 2014 da dipendenti nelle azioni
delle loro Società. Tuttavia, per il terzo anno
consecutivo, il numero complessivo degli azionisti
dipendenti in Europa è diminuito. E’ un effetto
evidente delle politiche fiscali regressive
di molti Stati europei. Al contrario il Regno
Unito ha scelto di raddoppiare le agevolazioni
fiscali sull’azionariato dei dipendenti, considerandolo
uno strumento chiave per la ripresa ed un investimento
sul futuro. Le minori agevolazioni hanno un
effetto evidente nell’Europa continentale: il
tasso di democratizzazione dell’azionariato
dei dipendenti si riduce, concentrando la ricchezza
nelle fasce più elevate. Il grafico mostra quanto
sia evidente il divorzio fra l’Europa continentale
ed il Regno Unito: l’anno scorso la percentuale
di dipendenti azionisti è arrivata al 30%, la
percentuale più alta da quando è rilevato questo
dato, mentre nel resto d’Europa è crollato sotto
il 24%.
Maggiori
informazioni
Gennaio 2015 - Segnale
d’allarme
Per il terzo anno consecutivo, nel 2014 il numero
degli azionisti dipendenti in Europa è calato.
Dovrebbe essere un chiaro segnale di allarme
per tutti: infatti il saldo negativo del numero
dei dipendenti azionisti dal 2011 al 2014 è
di 500.000 unità (- 8%) al netto di un aumento
di 200.000 unità nel solo Regno Unito (+ 8%).
E’ chiaramente l’effetto delle politiche fiscali
restrittive nella maggior parte degli Stati
Europei, mentre al contrario il Regno Unito
ha raddoppiato le agevolazioni fiscali sull’azionariato
dei dipendenti, considerandolo un fattore chiave
di ripresa ed un investimento sul futuro. E’
la prima informazione che emerge dalla rassegna
economica annuale sull’azionariato dei dipendenti
nelle grandi aziende europee. Maggiori
informazioni
Il
Centro Virtuale di Informazione per l’azionariato
dei Dipendenti e la Partecipazione offre un
quadro complete della situazione in ogni Stato
dell’Unione Europea. Per ogni Paese sono reperibili
un riassunto della specifica legislazione
ed una sintesi degli aspetti fiscali, sociali,
politici e culturali sull’azionariato dei
Dipendenti e la Partecipazione. Dettagli
Dicembre 2014 - L’Italia
sulla strada giusta?
Nella seduta della Camera dei Deputati del
30 novembre il Governo ha approvato l’Ordine
del Giorno presentato dagli on.li Tidei, Galperto
e Bargero sulla promozione dell’Azionariato
dei Dipendenti. Il documento fa ampio riferimento
alle attività ed impostazioni politiche della
EFES; lo scopo è accelerare l’iter di una
nuova legge sulla partecipazione dei dipendenti
ed impegnare il Governo ad utilizzare i fondi
per la promozione dell’azionariato dei dipendenti
(7 milioni) stanziati un anno fa dalla Legge
di Stabilità 2013. Leggi il documento
completo
|
Lo
studio intitolato "Employee Financial Participation
in Companies' Proceeds" è stato pubblicato dal
Parlamento Europeo nel Settembre del 2012. Gli
autori di questo studio sono stati duramente
condannati dal Tribunale di Bruxelles. Lo studio
deve essere cancellato dal Parlamento Europeo.
Gli autori dello studio sono
Ecorys e Case, rappresentati dai prof. Jens
Lowitzsch e Iraj Hashi. Aggiungiamo che
lo studio in questione ha gravemente fuorviato
il Parlamento su due questioni fondamentali.
Dettagli
Novembre 2014 - Ancora sulle agevolazioni
fiscali
E’ ormai appurato che le agevolazioni fiscali
sono il punto chiave per lo sviluppo dell’azionarato
dei dipendenti. Australia: Il governo
laburista ha deciso nel 2009 di tagliare gli
incentivi fiscali per i piani di azionariato,
con ilconseguente disastro per l’azionariato
dei dipendenti e l’imprenditorialità in Australia.
Ora sono tornati : "Stiamo invertendo
i cambi che il precedente Governo ha introdotto
nel 2009, che hanno di fatto arrestato l’azionariato
dei dipendenti" ha dichiarato il Primo
Ministro Abbott. Danimarca: le agevolazioni
fiscali, tolte nel 2012, stanno tornando. In
Parlamento sono presenti proposte di modifica
in tal senso. Paesi Bassi e Grecia:
Agevolazioni tolte nel 2012. A quando il ritorno
della ragione ? Francia: Un
sorprendente decreto del Governo cancella l’intera
legislazione che promuoveva l’azionariato dei
dipendenti in occasione delle privatizzazioni.
Allo stesso tempo ill governo britannico ha
recentemente raddoppiato le agevolazioni fiscali
per i piani di azionariato nel Regno Unito,
come elemento chiave per la ripresa. E il precedente
Commissario Europeo Michel Barnier ha appena
lanciato un appello sulla stampa francese e
britannica, dichiarando che "l’Europa può
crescere solo promuovendo l’azionariato dei
dipendenti ", e sollecitando la nuova Commissione
a fornire sostegno in questa direzione. Maggiori
informazioni nella nostra rassegna Stampa
Ottobre 2014 - Manifesto 2014: Le agevolazioni fiscali sono prerequisiti
indispensabile |
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L'evidenza
empirica in tutto il mondo ed una ampia
produzione accademica confermano l'opinione
che un quadro normative adeguato e la
presenza di agevolazioni fiscali sono
prerequisiti indispensabili per ogni politica
che intenda promuovere autenticamente
e significativamente l'azionariato dei
dipendenti.
Inoltre, sia la ricerca che i dati empirici
mostrano che questi incentivi si ripagano
nel medio lungo termine, in vari modi
diversi.
Le organizzazioni che promuovono nel mondo
l'azionariato dei dipendenti hanno sempre
richiesto legislazioni di supporto che
comprendessero anche agevolazioni fiscali
volte ad ottenere un bene comune (quantificabile
nella maggior crescita economica e redditività,
distribuzione della ricchezza, contributo
alla stabilità economica ed alla coesione
sociale).
Nuovi, o maggiori, incentivi fiscali conducono
a sviluppi positivi, mentre le decisioni
politiche di taglio o abolizione delle
agevolazioni conducono sempre alla contrazione
dell'azionariato dei dipendenti.
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September
2014 - Nuova
Commissione europea e Parlamento
In
tutto il mondo,dagli USA alla Cina e all’Africa,
la partecipazione dei dipendenti al capitale
delle imprese è identificata e promossa come
fattore di stimolo alle imprese, tramite i riconosciuti
effetti sul miglioramento della produttività
e dei risultati, verso un miglior equilibrio
sociale per tutti. Questo si verifica anche
nel Regno Unito, dove gli incentivi fiscali
dedicati sono stati recentement aumentati significativamente.
Lo sviluppo dell’azionariato dei dipendenti
può essere un fattore prioritario di investimento
e ripresa economica, anche per l’intera Unione
Europea: la scelta politica giusta per L’Unione
Europea. Lettera
al Presidente Jean-Claude Juncker
Settembre 2014 - EFES Manifesto 2014: Le agevolazioni fiscali sono prerequisiti
indispensabile
L'evidenza
empirica in tutto il mondo ed una ampia
produzione accademica confermano l'opinione
che un quadro normative adeguato e la presenza
di agevolazioni fiscali sono prerequisiti
indispensabili per ogni politica che intenda
promuovere autenticamente e significativamente
l'azionariato dei dipendenti.
Inoltre, sia la ricerca che i dati empirici
mostrano che questi incentivi si ripagano
nel medio lungo termine, in vari modi diversi.
Le organizzazioni che promuovono nel mondo
l'azionariato dei dipendenti hanno sempre
richiesto legislazioni di supporto che comprendessero
anche agevolazioni fiscali volte ad ottenere
un bene comune (quantificabile nella maggior
crescita economica e redditività, distribuzione
della ricchezza, contributo alla stabilità
economica ed alla coesione sociale).
Nuovi, o maggiori, incentivi fiscali conducono
a sviluppi positivi, mentre le decisioni
politiche di taglio o abolizione delle agevolazioni
conducono sempre alla contrazione dell'azionariato
dei dipendenti.
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Giugno 2014 - La Gran Bretagna si muove
Negli USA la base del successo delle politiche
di promozione della partecipazione dei dipendenti
attraverso gli ESOP è nella presenza di vigorosi
incentivazioni fiscali. Contrariamente all’Europa,
gli USA sono riusciti in tal modo a promuovere
la partecipazione dei dipendenti nelle Piccole
e Medie Imprese. Negli Usa ci sono circa 11.000
società ESOP, in Europa solo 300 imprese paragonabili.
Nel Regno Unito è ormai comunemente riconosciuto
che occorra promuovere tali politiche, che comportano
una produttività più alta, maggior livello di
innovazione e migliori performances finanziarie.
La Legge Finanziaria 2014 introduce due nuove
incentivazioni per promuovere e supportare società
(co) possedute dai dipendenti:
Il primo incentivo
prevede l’azzeramento dell’imposta sul capital
gain in caso di vendita di una partecipazione
di controllo a un “trust” di proprietà dei dipendenti.
Il secondo
incentivo prevede la detassazione fino a 3.600
sterline all’anno per dipendente a fronte di “bonus”
pagati da imprese controllate da un “trust” che
rappresenti l’azionariato dei dipendenti.
Questi incentivi sono ancora limitati se paragonati
a quelli previsti negli USA per gli ESOP. Il Regno
Unito sta comunque mostrando la strada giusta
all’Europa.
Maggio
2014 - Trasparenza
E’ un fatto noto che, nelle grandi Società
Europee bisogna promuovere l’azionariato dei dipendenti,
come motore di migliore efficienza e miglior governance.
I Top Executives sono normalmente i primi ad esser
incentivati in questo modo. Sempre più Società
richiedono ai loro vertici nelle loro politiche
di remunerazione ed azionariato di mantenere dal
100 al 300% della loro retribuzione annua in azioni
della Società, per allineare il proprio interesse
con quello degli azionisti. Nelle 2.200 maggiori
società europee troviamo circa 8.800 Top Executives,
ognuno dei quail, in media, detiene 13 milioni
di Euro in azioni della Società. Il 77% delle
Società è totalmente trasparente su questo fenomeno
(cfr. grafico). Tuttavia la mancanza di trasparenza
è palese su alcuni Stati: Grecia, Lussemburgo,
Austria, Belgio, Germania e qualche altro. Nella
Rassegna Economica 2013 c’è un apposito capitolo
in cui si esamina questo fenomeno. Maggiori
informazioni
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Aprile
2014 - Società
quotate e non quotate
Sulla
scorta di alcuni esempi si è ditto che le società
non quotate participate dai dipendenti potrebbero
aver presentato una maggior capacità di resistere
alla crisi finanziaria. Le società participate
dai dipendenti potrebbero aver meglio performato.
Questa idea è addirittura una pietra miliare della
politica del Governo britannico che intende costruire
un ampio “settore d’affari partecipato” ("employee-owned
business sector") nel Regno Unito. Il
quadro non è omogeneo se basato sul confronto
sistematico di tutte le grandi Società
quotate e tutte le grandi Società non quotate
partecipate dai dipendenti in Europa. Il grafico
lo rappresenta attraverso la rappresentazione
dell’occupazione in entrambi i tipi di Società,
dal 2006 al 2013. La Rassegna europea dell’azionariato
dei dipendenti nel 2013 contiene uno specifico
capitolo su questo. Maggiori
informazioni
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E' GIA DISPONIBILE
!
RASSEGNA
EUROPEA 2013
Oltre
alla consueta informativa completa su
azionariato dei dipendenti e
piani aziendali di
azionariato, per management
di vertice e generalità
dei dipendenti nelle maggiori
Società Europee,
questa nuova rassegna presenta
anche informazioni
su corporate governance e profit
sharing,
rappresentanza dei dipendenti
nei Consigli di
Amministrazione e discriminazione
nei diritti di voto,
nonché un raffronto fra Società
partecipate dai
dipendenti quotate e non quotate.
150 pagine,
100 fra tabelle e grafici. Maggiori
informazioni |
Marzo
2014 - Discriminazione dei diritti di voto
Nella maggior parte dei Paesi Europei non
c’è discriminazione, né a favore né contro, i
diritti di voto degli azionisti dipendenti. In
6 Paesi, tuttavia, possiamo osservare discriminazioni
significative.
In
Francia,dove le azioni raddoppiano il diritto
di voto se detenute per più di due anni, i voti
delle azioni dei dipendenti (vincolate per 5 anni
e raggruppate in “fondi comini” dedicati - ndt)
sono generalmente moltiplicati. Al contrario,
in Danimarca, Germania, Finlandia e Paesi Bassi
troviamo una penalizzazione. Casi tipici sono
le Società emittenti azioni di classe A (10 voti)
e di classe B (1 voto). Ai dipendenti vengono
assegnate queste ultime. In questo modo i diritti
di voto dei dipendenti vengono pesantemente discriminati,
in Svezia fino al 45% delle grandi Società. Maggiori
informazioni
Febbraio
2014 - Sempre
più piani di azionariato nel 2013
La rassegna EFES dell’Azionariato dei Dipendenti
sarà presto disponibile. Sempre più Società europee,
come documentato in quella sede, organizzano piani
di azionariato dei dipendenti. Nel 2013 l’ 85% delle
grandi Società emettevano piani di Azionariato di
ogni genere, il 53% piani rivolti alla generalità
dei Dipendenti, il 63% piani di stock options. Maggiori
dettagli
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Gennaio 2014 - 266
miliardi di Euro nel 2013, come prima della crisi
finanziaria
Nel
2013, la quota di capitale detenuta dai dipendenti
nelle Società Europee è aumentata del 32%, arrivando
a 266 miliardi, il livello precedente alla crisi
finanziaria. La percentuale è arrivata al 2,99%,
il massimo (v. grafico). Questo nuovo increment
non è dovuto solo al lancio di nuovi piani di azionariato
(circa il 30% di tutte le grandi Società hanno proposto
nuovi piani di azionariato, come ogni anno). Il
motivo principale è che i valori azionari sono cresciuti
di più nelle Società con maggiori quote di proprietà
dei dipendenti, con il risultato di un valore medio
più alto della quota detenuta. Questo è un dato
interessante. Leggi
di più
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Gennaio 2014 - Politiche
di agevolazione sempre maggiori in Gran Bretagna
L’incentivo
fiscale per i piani di azionariato dei dipendenti
sarà raddoppiato. Ottima notizia per i milioni di
azionisti dipendenti. I responsabili politici stanno
sempre più identificando l’azionariato dei dipendenti
come chiave per un modello di business sostenibile.
Gli anni recenti hanno visto svilupparsi l’idea
che la partecipazione dei dipendenti dovrebbe prioritariamente
fornire una quota di controllo nelle Piccole e medie
imprese ("employee ownership") piuttosto
che favorire l’azionariato diffuso, minoritario,
nelle grandi imprese quotate ("employee share
ownership"). Il Governo ha deciso di offrire
50 milioni di sterline in questa direzione, e qualcuno
ha perfino lanciato l’idea che il sostegno fiscale
per l’azionariato dei dipendenti nelle grandi imprese
possa essere cancellato. Alla fine 25 milioni di
sterline sono stati stanziati per l’agevolazione
di piani di azionariato dei Dipendenti nelle grandi
imprese. L’importo risparmiabile dai dipendenti
che aderiscono a piani di azionariato “SAYE” approvati
dal Governo sarà raddoppiato, da 250 a 500 sterline
al mese, e per i piani SIP aumenterà da 1500 a 1800
all’anno.
Dicembre 2013 - L’indice
di borsa “UK Employee Ownership Index”
L’indice “UK Employee Ownership Index (EOI)” è stato
recentemente rilanciato e, dal giugno 2013, è calcolato
da FTSE International. L’indice è stato creato per
verificare l’ipotesi che le società con partecipazione
significativa dei dipendenti presentano nel lungo
periodo un comportamento migliore. L’indice UK Employee
Ownership Index è un indice delle “public companies”
britanniche quotate al London Stock Exchange. Stranamente,
l’immagine che risulta dal nuovo EOI index è decisamente
diversa dal precedente... Dettagli
Dicembre 2013 - La
rappresentanza dei dipendenti nei Consigli in Europa
La rappresentanza dei dipendenti è decisamente articolata
in molte grandi Società francesi, sia nei Consigli
di Amministrazione che nei Consigli di Sorveglianza.
Complessivamente rappresentanti dei dipendenti sono
presenti in Consigli di Società che pesano per il
51% dell’occupazione nelle grandi imprese francesi.
Ciò avviene attraverso i sindacati o I Comitati
Aziendali per il 36% e per il 29% attraverso la
rappresentanza degli Azionisti Dipendenti; nel 14%
dei casi sono presenti sai consiglieri di nomina
sindacale che di espressione dell’azionariato dei
dipendenti.
E’ oggi disponibile una pubblicazione dettagliata
sulla rappresentanza dei dipendenti nei Consigli...
Dettagli
Novembre 2013 - Rappresentanza
dei Dipendenti nei Consigli
La rappresentanza dei Dipendenti nei Consigli, sia
nel modello duale (Consigli di Sorveglianza) che
nel modello monistico (Consigli di Amministrazione)
è la normalità in molte grandi Imprese Europee.
Gli azionisti dipendenti sono rappresentati nel
13% delle grandi Imprese francesi (in cui lavorano
il 29% dei dipendenti). La rappresentanza degli
azionisti dipendenti è quindi tipica delle grandi
imprese francesi.
D’altra parte, la rappresentanza dei Dipendenti
(non necessariamente Azionisti) nei Consigli è
normale per il 36% dei Dipendenti nelle grandi Imprese
Europee (vedi grafico): è il caso del 95% dei Dipendenti
di grandi imprese in Germania, Austria e Slovenia.
In Francia è il caso per il 51% dei dipendenti (appena
sopra la media europea), mentre in Gran Bretagna
siamo al 2,3% e in Italia… 0%!
Il database EFES delle grandi Imprese europee inizialmente
raccoglieva tutte le informazioni concernenti l’azionariato
dei Dipendenti nelle maggiori 2.200 imprese europee
(il 25% di tutte le quotate europee, ma il 94% se
si consider ail numero dei Dipendenti ed il 97%
se si considera la capitalizzazione di Borsa). Da
quest’anno il database è stato ampliato, comprendendo
elementi sulla Corporate Governance. Pubblicazione
dettagliata sulla rappresentanza dei Dipendenti
nei Consigli.
Scarica
il grafico
Ottobre 2013 - European Trade Union Institute
– Istituto Sindacale Europeo
Uno specifico sito internet worker-participation.eu
è stato costruito come "il portale per l’informazione
sugli argomenti inerenti la Partecipazione dei lavoratori
in Europa", un lavoro degno di nota, a cura
dell’ European Trade Union Institute (ETUI) – Istituto
Sindacale Europeo. Il sito, sulla partecipazione
dei lavoratori, è suddiviso nelle seguenti sezioni:
Sindacati – Contrattazione collettiva, Rappresentanza
sul luogo di lavoro, Rappresentanza nei Consigli
di Amministrazione, Rappresentanza a livello Europeo,
Rappresentanza su temi di Salute e Sicurezza, e
Partecipazione finanziaria dei dipendenti (Employee
Financial Participation – EFP). Nell’impostazione
dei Sindacati Europei, l’azionariato dei Dipendenti
fa parte della Partecipazione Finanziaria, che ha
due filoni principali: il c.d. “profit sharing”
(partecipazione ai risultati) e azionariato dei
dipendenti. Il Profit sharing è considerato “la
forma più semplice di Partecipazione finanziaria
Si può intendere come un accord collettivo che,
in aggiunta al salario fisso contrattuale, fornisce
un reddito variabile connesso ai risultati aziendali”
– in pratica, salario variabile. L’azionariato dei
dipendenti, nella visione dei Sindacati Europei
è l’elemento conclusivo della costruzione partecipativa.
Maggiori
informazioni
Settembre
2013 - Il
Piano d'Azione della Commissione Europea per l’azionariato
dei dipendenti
La Commissione Europea ha recentemente pubblicato
il suo nuovo Piano d'Azione. In estrema sintesi,
si adotteranno le seguenti azioni:
La Commissione analizzerà la questione
in modo più dettagliato.
La Commissione identificherà le iniziative
appropriate per incoraggiare lo sviluppo di regimi
transnazionali di partecipazione azionaria dei dipendenti
in Europa.
La Commissione identificherà e studiarà
i potenziali ostacoli ai regimi transnazionali di
partecipazione azionaria dei dipendenti.
La Commissione prenderà successivamente
le misure per incoraggiare la partecipazione azionaria
dei dipendenti in tutta Europa.
I
dettagli di questo nuovo piano di Azione sono ottenibili
a
questo link
Luglio
2013 - Una
rettifica concernente lo studio del Parlamento Europeo
Il Parlamento Europeo – Direzione delle Politiche
Economiche e Scientifiche ha pubblicato uno studio
dal titolo "Employee Financial Participation
and Companies' Proceeds". Questo studio è stato
citato dalla Commissione Europea, nella gara d’appalto
per lo sviluppo del Progetto Pilota Europeo per
la Promozione dell’Azionariato dei Dipendenti e
la Partecipazione, come il più recente elemento
del “contesto europeo”… Maggiori
informazioni
Aprile
2013 - Per
la prima volta dall’inizio della crisi finanziaria…
…
il numero degli azionisti dipendenti in Europa non
è aumentato rispetto all’anno precedente e i tasso
di democratizzazione dell’azionariato dipendenti
è diminuito. Si evidenzia una nuova differenziazione
fra l’alta dirigenza e la generalità dei dipendenti
dall’inizio della crisi. La quota detenuta da questi
ultimi è in calo continuo dal 2009; al contrario, il top managemet aumenta
la sua. Come conseguenza, la capitalizzazione media
detenuta pro capite dagli 8.845 top executives nelle
grandi Società europee si eleva a 9,1 milioni di
€ nel 2012, da rapportare agli 11.500 detenuti in
media dai 9,6 milioni di dipendenti “normali”.
Questo quadro di riduzione del tasso di democratizaione
dell’azionariato dei dipendenti può essere correlate
con alcuni recent orientamenti politici decisi in
alcuni Paesi europei, come I Paesi Bassi, l’Irlanda,
la Francia e perfino il Regno Unito. In aggiunta,
nel sud e nell’est dell’Unione Europea, non è stato
fatto nulla di concreto per promuovere l’azionariato
dei dipendenti.
Questa è la principale conclusione dell’ultima Rassegna
economica dell’azionariato dei dipendenti nei Paesi
Europei nel 2012. Maggiori informazioni
Marzo 2013 - Un film sull’azionariato
dei dipendenti negli USA
Cosa
vuol dire essere un azionista dipendente negli USA?
"We the Owners: Employees Expanding the
American Dream" racconta la storia di tre
società possedute dai lavoratori: New Belgium Brewing,
Namasté Solar e DPR Construction.
Le società ESOP sono la tipica strada per acquisire
la proprietà da parte dei dipendenti negli USA (ESOP
è l’acronimo di Employee Stock Ownership Plan –
Piano di azionariato dei dipendenti).
Questo modello è particolarmente adatto per la trasmissione
di società ai suoi dipendenti. In quest’ottica è
di gran lunga lo strumento più efficace nel mondo,
traducendosi in un piano pensionistico con forti
incentivazioni fiscali sia per i venditori (normalmente
famiglie proprietarie dell’impresa venduta ai dipendenti)
che per i dipendenti stessi, che si trovano ad acquisire
la proprietà con un esborso limitatissimo.
Sito dedicato
Febbraio 2013 - Una
nuova stagione per i piani di azionariato nel Regno
Unito
Il
Governo britannico ha dato semaforo verde ad una
significativa semplificazione e riforma per i prossimi
15 mesi di tutti i quattro schemi di azionariato
dei dipendenti approvati.Questa è conseguenza dell’esauriente
rivisitazione degli schemi approvati da parte dell’Ufficio
della Semplificazione fiscale, le cui conclusioni
hanno chiarito che si dovevano introdurre modifiche
significative per evitare che l’azionariato dei
dipendenti venisse strangolato da un eccesso di
regolamentazione e burocrazia. Maggiori
informazioni
Febbraio 2013 - Un
contributo alla riforma del diritto societario
La Commissione Europea ha diffuso lo scorso 12 dicembre
il “Piano di Azione: Diritto Societario e Corporate
Governance – una cornice giuridica moderna per azionisti
più coinvolti e Società sostenibili”... Maggiori
informazioni
Gennaio 2013 - Un
nuovo sostegno dall’Unione Europea nel 2013
Nel
2013 sia la Commissione Europea che il Parlamento
Europeo riserveranno all’azionariato dei dipendenti
maggior sostegno. Il bilancio dell’Unione Europea
è stato votato dal Parlamento, e comprende per la
prima volta una voce di budget dedicata al finanziamento
di un progetto pilota finalizzato alla costituzione
presso ogni Stato Membro di un Centro per l’azionariato
dei dipendenti, finalizzato alla divulgazione di
informazioni, formazione e promozione di una legislazione
adeguata. Parallelamente la Commissione ha pubblicato
il Piano di Azione per ammodernare il diritto delle
società e il governo societario in Europa, comprende
anche misure sull’azionariato dei dipendenti. Dettagli
Decembre 2012 - Una
nuova stagione per l’azionariato dei dipendenti
in Europa
Sembra
che stia per avviarsi una nuova stragione per l’azionariato
dei dipendenti nei principali Stati Europei. Gran
Bretagna: La Ministra delle Relazioni con il
Lavoro Jo Swinson afferma che il Governo farà tutto
quanto è in suo potere per diffondere significativamente
l’azionariato dei dipendenti nel Regno Unito, affermando
che "Dobbiamo eliminare le barriere che impediscono
di avviare piani di azionariato dei dipendenti e
partecipazione dei dipendenti nelle Società britanniche”,
e ancora "Nel corso degli anni la partecipazione
dei dipendenti e l’azionariato dei dipendenti non
sono stati all’ordine del giorno dei governi come
avrebbero dovuto. La forza lavoro è il nostro capitale
umano, che deve essere di conseguenza agevolato”.
"C’è bisogno di molta più partecipazione sia
nelle grandi che nelle piccole aziende, perché questi
piani sono un elemento importante per la crescita
dell’economia”, ha dichiarato la Ministra all’ Employee
Share Ownership Center a Londra. Francia:
il Presidente François Hollande annuncia una nuova
legge per l’azionariato dei dipendenti e la partecipazione.
Germania: Come promesso dal Ministro Philipp
Rösler, il Ministero Tedesco dell’Economia e Tecnologia
ha lanciato un nuovo portale internet per l’azionariato
dei dipendenti. Italia: In attesa di una
legge sulla partecipazione e l’azionariato dei dipendenti.
Il Parlamento ha approvato una delega al Governo
nello scorso Giugno, ma a Roma ancora non si vede
la fumata bianca.
Novembre 2012 - Piani del
Governo britannico per rafforzare il settore delle
imprese partecipate dai dipendenti
Il Governo britannico annuncia i suoi piani per
il rilancio del settore delle imprese partecipate
dai dipendenti come motore della ripresa. L’istituzione
di un “Istituto per l’azionariato dei dipendenti”
non governativo, un modello “pronto all’uso” per
costituire imprese possedute dai dipendenti, l’esamen
delle politiche di incentivo fiscale, una guida
per dipendenti e datori di lavoro per richiedere
e concordare l’acquisizione di aziende da parte
dei dipendenti, e la valutazione degli ostacoli
al finanziamento di questo tipo di imprese nel settore
privato. Dettagli
Novembre 2012 - Dipendente
comproprietario o sub-dipendente proprietario?
Essere o non essere? Siamo sempre in Regno Unito,
e ogni giornio spunta un’idea nuova per rilanciare
la partecipazione dei dipendenti. Il Cancelliere
George Osborne ha annunciate il nuovo contratto
"employee-owner": si danno azioni ai dipendenti
in cambio della rinuncia ad alcuni diritti in un
nuovo inquadramento contrattuale. Polemiche a valanga!
Chi vorrebbe scambiare diritti di lavoro per azioni?
La "Employee Ownwership Association"
dichiara che l’annuncio di Osborne è un grosso incentivo.
Ancora: “La partecipazione diretta dei dipendenti
è ora considerate come la migliore alternative al
modello dominante di società quotata con la connessa
vision di breve termine”. Il "National Center
for Employee Ownership" invece afferma
che la proposta è “orrenda”, “una pessima idea”
e che nessuna persona di buon senso baratterebbe
i propri diritti del lavoro per una modesta agevolazione
su modesti guadagni in conto capitale. Infine la
maggior parte delle organizzazioni di azionisti
dipendenti sono d’accordo sul fatto che i diritti
dei lavoratori non possono essere tagliati par far
aumentare la partecipazione. Vedi i dettagli
in Rassegna Stampadans la revue
de presse
Octobre
2012 - L’indice
dell’Azionariato dipendenti
Investireste
in uno strumento finanziario non trasparente? Speriamo
di no! Un importante studio legale di Londra pubblica
per la Gran Bretagna l’indice dell’Azionariato dei
Dipendenti. Il suo andamento mostra una sovra performance
rispetto al FTSE All-Share del 10% annuo da quando
è stato istituito (vedi grafico). Mica male! Abbiamo
chiesto allo studio legale “Quali Società entrano
in questo indice?”: Ecco la risposta ”Ci dispiace
ma non forniamo i nomi delle Società che compongono
l’indice”. Forse è il solo indice di borsa del mondo
la cui composizione è sconosciuta. Se volete lasciare
commenti o porre vostre domande, vogliate
usare questo link
Settembre 2012 - La nuova stagione del
capitalismo britannico
Il
Governo britannico annuncia una nuova stagione di
capitalismo. "Mai prima d’ora l’azionariato
dei dipendenti ha avuto coì tanta attenzione nel
Regno Unito”, ha dichiarato il Ministro del Lavoro
Norman Lamb. Si tratta di "spostare l’azionariato
dei dipendenti nel cuore del sistema britannico
delle imprese". In contemporanea, la British
administration for Revenue & Customs (HMRC)
(istituzione paragonabile all’Agenzia delle Entrate,
Ndt) ha lanciato una consultazione pubblica riguardante
i piani di azionariato dei dipendenti. Bisogna fare
qualcosa, con priorità sui piani di azionariato
nelle grandi imprese, come dimostra il paragone
con la Francia. Questo è il contenuto evidenziato
dalla risposta
della EFES alla consultazione HMRC (in inglese)
Settembre 2012 - Tipologie di azionariato
dei dipendenti
Sulla
scorta di osservazioni empiriche e statistiche si
possono identificare le diverse tipologie di azionariato
dei dipendenti:fino all’1% si può definire insignificante
o embrionale, al di sopra diventa significativo
fino al 6%, da considerare strategico, mentre a
partire dal 20% è determinante e sopra il 50% è
di controllo. C’è un ovvio legame con le considerazioni
di corporate governance. E’ interessante vedere
che l’azionariato dei dipendenti raggiunge soglie
strategiche, di determinanti o di controllo non
solo in piccole e medie industrie, ma anche in un
buon numero delle maggiori Società europee. Maggiori informazioni (in inglese)
Giuglio 2012 - Vertice
dell’Azionariato Dipendenti 2012
Il
vice primo ministro britannico Nick Clegg ed i ministri
Norman Lamb e Francis Maude hanno organizzato il
primo vertice dell’azionariato dipendenti il 4 Luglio
2012 a Londra. “Siamo del tutto entusiasti sull’azionariato
dei dipendenti”, ha dichiarato Norman Lamb. “la
partecipazione dei dipendenti non ha mai ricevuto
tanta attenzione nel Regno Unito come ora”. I fatti
dicono che la legislazione inglese si è rivelata
molto meno efficace di quella francese. Maggiori
informazioni
Giuglio 2012 - Raccomandazioni
al Governo Britannico
La crescita economica costituisce la principale
priorità del governo britannico. Il consigliere
governativo sull’azionariato dei dipendenti ha pubblicato
la sua relazione, che comprende 28 raccomandazioni
per incentivare la partecipazione dei dipendenti
nel Regno Unito. Queste raccomandazioni riguardano
principalmente la promozione della partecipazione
dei dipendenti nelle piccole e medie imprese, al
minimo del 25%. Maggiori
informazioni
Giuglio 2012 - The
Nuttall Review
Le rapport du Conseiller spécial du Gouvernement
britannique pour l'actionnariat salarié,
vingt-huit recommandations pour développer
l'actionnariat salarié en Grande Bretagne,
de manière à faire de l'actionnariat
salarié le moteur principal de l'entreprise
britannique. Le
Rapport Nuttall
Giugno 2012 - Il
Parlamento Europeo al lavoro
Nel corso dell’audizione pubblica che abbiamo
organizzato al Parlamento Europeo lo scorso 22 Marzo
abbiamo richiesto una linea di bilancio dedicata
alla promozione dell’azionariato dei dipendenti
in Europa, dell’importo di 2,5 milioni di Euro.
Una proposta chiara, semplice e a basso costo. Permetterà
l’organizzazione di centri per l’informazione sull’azionariato
dei dipendenti in ogni Stato Membro dell’Unione
Europea. E’ questo il punto chiave per eliminare
gli ostacoli frapposti alla diffusione di piani
di azionariato transnazionali, una condizione per
“IL MERCATO UNICO DELL’AZIONARIATO DEI DIPENDENTI”.
Ora il Parlamento Europeo sta lavorando su questa
proposta, e noi auspichiamo una decisione positiva
sia assunta. Maggiori
informazioni
Giugno 2012 - Tasso
di democratizzazione dell’azionariato dipendenti
in Europa
Il Tasso di democratizzazione dell’azionariato
dipendenti è la proporzione di azionisti dipendenti
rispetto a tutti i dipendenti. E’ continuamente
cresciuto negli ultimi 30 anni nelle Società europee,
perfino nel corso della presente crisi finanziaria
(cfr. grafico). Nel 2011 è arrivato al 30,1 %: in
pratica un terzo dei dipendenti è coinvolto nella
proprietà della loro Società. Nel prossimo futuro
questo tasso di democratizzazione dovrebbe arrivare
al 50 – 60%. Maggiori
informazioni
Maggio 2012 - Rapporto dell’audizione pubblica
al Parlamento Europeo
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E’ ora disponible
il rapporto dell’audizione pubblica al Parlamento
Europeo (in inglese e in francese), tenutasi il 22 Marzo scorso a Bruxelles grazie all’iniziativa di
Pervenche Berès, Presidentessa della Commissione
Occupazione ed Affari sociali, e con il Commissario
Europeo al Mercato Interno Michel Barnier.
Sul tavolo una proposta al Parlamento Europeo
per uno stanziamento in favore della promozione
dell’azionariato dei dipendenti in tutti gli
Stati dell’Unione Europea.
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Maggio 2012 - Rassegna
dell’Azionariato dei Dipendenti negli Stati Europei
nel 2011
E’
disponibile la nuova Rassegna, basata sul censimento
di tutte le 2.505 maggiori Società europee,
il cui organico ammonta a 32,8 milioni di dipendenti
nel 2011. Contenuti: principali risultati del censimento,
più di 50 grafici e tabelle, tasso di democratizzazione
dell’azionariato dei dipendenti in vari Stati, quote
detenute dal top management e dalla generalità dei
dipendenti, elenco dei casi più rilevanti…. Di più
Aprile 2012 - Michel Barnier sostiene che l’azionariato ai
dipendenti è simbolo di coesione sociale |
|
"L'Europa
in questo momento ha bisogno di coesione sociale.e pertanto l'azionariato ai dipendenti deve essere supportato a
tutti i livelli".
Questa è la conclusione espressa sia da Michel
Barnier, Commissario Europeo per il Mercato
Interno sia da Pervenche Berès, Presidente della
Commissione Lavoro ed Affari Sociali del Parlamento
Europeo, a margine del dibattito pubblico svoltosi
al Parlemento Europeo il 22 Marzo.
In quella occasione è stata depositata in Parlamento
una proposta di finanziamento destinata a sostenere
lo sviluppo dell’azionariato ai dipendenti in
tutti i paesi europei.
Maggiori informazioni
|
Aprile 2012 - L'azionariato ai dipendenti in Europa nel 2011
Il
capitale detenuto dai dipendendti azionisti nelle
imprese europee ha raggiunto i 232 miliardi di Euro
nel 2011, non lontano dal picco registrato nel
2007; le azioni possedute dai dipendenti nelle aziende
per le quali lavorano ha rggiunto la quota percentuale
del 2.83, facendo registrare, come mostra il grafico,
un ritorno ad un trend positivo. Maggirori informazioni
Riccione
15.3.2012 - Tavola Rotonda Dircredito - Conapa -
Fondazione Visentini
Si è conclusa la consultazione presso il Ministero
dell'Economia relativa alle modifiche da apportare
al Testo Unico della Finanza a due anni dal recepimento
della Direttiva "Diritti degli Azionisti". Dircredito,
Sindacato delle Professionalità del Credito, CONAPA,
Coordinamento Nazionale delle Associazioni di Piccoli
Azionisti ed EFES, Federazione Europea dell'Azionariato
dei Dipendenti, hanno risposto congiuntamente evidenziando
le incongruenze che tuttora rendono problematica
la partecipazione dei Piccoli Azionisti alle Assemblee
ed i vincoli in capo alle Associazioni di Piccoli
Azionisti dipendenti, richiedendo al Legislatore
misure esplicite per agevolarne l'esercizio dei
Diritti.
La Direttiva "Diritti degli Azionisti" ha prodotto
una maggior partecipazione Assembleare, ma solo
per gli azionisti istituzionali: occorre ora prevedere
concrete misure che consentano ai Piccoli Azionisti
di poter contare collettivamente.
Sulla scorta di queste proposte, e per sviluppare
il dibattito pubblico fra le differenti componenti
dell'azionariato italiano, si terrà a Riccione il
prossimo 15 marzo, in occasione del Consiglio Nazionale
Dircredito, la tavola Rotonda "Rappresentanza dei
Piccoli Azionisti - Garanzie, etica e partecipazione"
moderata da Nicola Borzi, con Bruno Tabacci, Presidente
Conapa, Nerio Nesi, Presidente Onorario Conapa,
Gustavo Visentini, Ordinario di Diritto Commerciale
presso la LUISS, Sergio Carbonara di Frontis Governance
e Maurizio Arena Segretario Generale Dircredito.
Dettagli
Marzo 2012 - L'azionariato
dei dipendenti negli Stati Europei in 2011
I dati più recent mostrano la continua progressione
dell’azionariato dei dipendenti in Europa dall’inizio
della crisi finanziaria. Questa è la principale
conclusion della rassegna economica 2011 dell’azionariato
dei dipendenti negli Stati Europei, la stessa del
2010, quindi una conferma.
Nel 2011 9.9 milioni di dipendenti detenevano 232
miliardi di euro in azioni delle loro Società, a
fronte di 9,5 milioni nell’anno precedente, per
un controvalore di 197 miliardi.
Il numero degli azionisti dipendenti risulta in
crescita principalmente in Spagna, Svezia, Danimarca
e Francia, mentre si riduce in Italia, Grecia e
Portogallo così come in Germania, Belgio e Irlanda.
La rassegna, basata sui dati delle maggiori 2.505
Società Europee, con 32,8 milioni di dipendenti
(32,4 nel 2010) fornisce un insieme esaustivo di
informazioni dettagliate.
I risultati completi saranno pubblicati nel prossimo
mese di Maggio 2012, ma fin d’ora costituiscono
una base informativa completa ed affidabile che
verrà posta al centro dell’audizione presso il Parlamento
Europeo del prossimo 22 Marzo. Dettagli
Febbraio 2012 - Audizione
pubblica presso il Parlamento Europeo il 22 Marzo
2012
Il Comitato Economico e Sociale Europeo ha recentemente
lanciato un appello alle Istituzioni ed ai Governi
Europei per rinnovare le iniziative di promozione
dell’azionariato dei dipendenti con il sostegno
finanziario della Commissione tramite una specifica
voce di budget, mirato alla creazione e finanziamento
di un Centro Europeo per l’Azionariato dei dipendenti
in ogni Stato Membro. Scopo dei Centri è la diffusione
di informazioni, formazione e consulenza a dipendenti,
imprese ed in generale al pubblico. L’audizione
del prossimo 22 Marzo al Parlamento Europeo sarà
la sede in cui lanciare la proposta.
Programma
dell’Audizione Proposta
di budget
Decembre 2011 - Azionariato
dei dipendenti e quadro europeo della Governance
d’impresa
Nel
2011 la Commissione Europea ha pubblicato un Libro
Verde e organizzato una pubblica consultazione sul
quadro europeo della Corporate Governance. La domanda
n. 23 era sull’azionariato dei dipendenti: “Occorrono
provvedimenti, ed in caso affermativo quali, per
promuovere a livello di Unione Europea l’azionariato
dei dipendenti?” Molte Società, Organizzazioni imprenditoriali,
Sindacati, Associazioni della Società civile e Pubbliche
Autorità hanno fornito il loro contributo. Circa
l’azionariato dei dipendenti, la Commissione ha
ricevuto 252 risposte da 34 Stati. E’ interessante
verificare che complessivamente le risposte sono
al 65% di tenore positivo. Tuttavia, la domanda
è stata recepita in modo ambiguo: in molti hanno
risposto positivamente, appoggiando l’idea che l’Unione
Europea debba promuovere l’azionariato dei dipendenti,
mentre il timore che regole comunitarie possano
limitare la libertà degli Stati membri nel campo
specifico ha indotto risposte totalmente negative
(per esempio, la totalità delle risposte provenienti
dalla Svezia). Maggiori informazioni e dettagli
Decembre 2011 - Curriculum
Library on Employee Ownership (CLEO)
CLEO è la maggior raccolta online di materiale
riguardante l’insegnamento e documantazione sull’azionariato
dei dipendenti. CLEO fornisce oltre 500 elementi
(books, articoli, casi di studio, moduli formative
etc.) per contribuire alla ricerca e all’insegnamento
sun un ampia varietà di argomenti riguardanti l’azionariato
dei dipendenti; molti lavori e casi recent, con
bibliografie aggiornate. Maggiori
informazioni
Novembre 2011 - Euroshareholders
Euroshareholders è l’organizzazione europea
delle Associazioni di Azionisti individuali (piccoli
azionisti). E’ stata fondata nel 1992, prima della
EFES, nata nel 1998. Nel corso degli anni le due
organizzazioni hanno coltivato un buon rapporto
di collaborazione, nel campo della governance d’impresa,
dei diritti degli azionisti e dell’uguaglianza di
trattamento, dell’ armonizzazione europea, dell’educazione
finanziaria, e della ricerca accademica sulla finanza
ed i mercati dei capitali.. Le due organizzazioni
hanno deciso di rinforzare il loro legame: nella
recente Assemblea generale di Euroshareholders all’
Aia ha accolto all’unanimità l’associazione di EFES.
Euroshareholders, reciprocamente, diventerà con
le medesime procedure associata EFES. Per maggiori dettagli clicca qui
Novembre 2011 - La
Corporate Governance nell’Unione Europea
La Commissione Europea ha organizzato una pubblica
consultazione sul “Quadro della Corporat Governance
nell’ UE”. Tutti i documenti inviati sono oggi disponibili,
compreso il nostro. La domanda 23 riguardava l’azionariato
dei dipendenti: "Ci sono misure necessarie,
e se si quali, per promuovere a livello comunitario
la partecipazione dei dipendenti al capitale?"
La nostra risposta è stata ovviamente affermativa:
"l’interesse dei dipendenti nella sostenibilità
a lungo termine dell’impresa in cui lavorano è sempre
più un elemento cruciale nella fiducia e nella Corporate
Governance. Non solo i dipendenti possono contribuire
significativamente ad aumentare la proporzione di
azionariato di lungo periodo, ma vedremo anche che
lo stesso azionariato dei dipendenti sarà percepito
come indice di fiducia." Siamo felici di verificare
che numerose organizzazioni sindacali, fra le quali
UNI e la Confederazione Europea dei Sindacati (CES/ETUC)
hanno dato risposte incoraggianti, in linea con
l’avviso comune del Comitato Economico e Sociale
Europeo dell’ottobre 2010. Tutti i documenti di
consultazione sono a disposizione su
questo link ; per il documento EFES cliccare
qui
Settembre 2011 - Due organizzazioni particolari
in Gran Bretagna
Due
organizzazioni hanno avuto un’influenza determinante
sulla diffusion della partecipazione azionaria dei
dipendenti nel Regno Unito. La prima è la Job Ownership
Ldt, originariamente societò di Consulenza fondata
nel 1979 con il sostegno di John Lewis Partnership,
Scott Bader ed altre Società. Era il risultato della
vision di Robert Oakeshott, che ci ha lasciato nel
giugno di quest’anno, uno dei fondatori della nostra
Federazione nel 1998. Successivamente Job Ownership
ha cambiato denominazione in Employee
Ownership Association, "la voce delle imprese
participate in GB". La seconda organizzazione,
ifs ProShare fondata
(inizialmente come ProShare) nel 1992 dal Ministero
del Tesoro, la Borsa di Londra (LSE) ed un consorzio
di società. by HM Treasury, the London Stock Exchange
and a consortium of major companies. Fornisce "la
voce dei Servizi all’azionariato dei dipendenti
in Gran Bretagna".
Talvivaara
I
dipendenti della Società mineraria Talvivaara Mining
Company hanno deciso il 18 Giugno 2011 di costituire
un Fondo del personale del Gruppo per gestire i
“bonus” pagati da Talvivara. Il fondo investirà
una quota rilevante del suo attivo nelle azioni
di Talvivara, e sarà amministrato da rappresentanti
eletti dai dipendenti. Questo tipo di fondi sono
uno strumento di azionariato dei dipendenti caratteristico
nelle grandi imprese finlandesi.
Agosto
2011 - Borse europee :
I vertici delle società comprano a man bassa
Con il crollo
delle azioni in Borsa, si sta verificando un fenomeno
diffuso in tutta Europa : I vertici delle Società
comprano a man bassa le azioni delle Società amministrate.
E’ un fenomeno
documentato dalle centinaia di segnalazioni di "Internal
dealing". In Italia ENI, ENEL, Mediobanca,
Banca Intesa, Indesit e decine di altri esempi.
Pacchetti
rotondi di azioni acquistati dai top managers. In Germania succede
lo stesso per Metro e BASF fra le altre, in Svezia
per Husqvarna, in Francia per Air Liquide, Alcatel-Lucent,
a Londra per Barclays e Shell… Tutte le grandi imprese
sono interessate.
In due parole,
chi ragiona a breve sprofonda nel panico, mentre
gli investitori di lungo termine ne approfittano
per comprare a poco, top managers in testa.
E i dipendenti
normali ? Quello che va bene per i managers
dovrebbe valere anche per i dipendenti azionisti.
Sfortunatamente,
ancora in troppi Stati membri dell’Unione Europea
manca una legislazione che agevoli un modello semplice
e pratioco di azionariato dei dipendenti.
Quali sono gli « ultimi
della classe » nella classifica europea ?
Italia, Spagna, Portogallo e Grecia. Queata lista dice qualcosa : è la lista
dei Paesi sotto il tiro nella crisi dei tassi di
interesse di Eurolandia. Questi Paesi hanno bisogno
di riforme strutturali, che comprendono anche lo
sviluppo dell’azionariato dei dipendenti. Ma in
fondo alla classifica troviamo anche il Belgio,
i Paesi Bassi e i nuovi Stati membri dell’Europa
centrale e orientale, fuori dall’area Euro.
Quale è la conseguenza
di queste carenze legislative ? In questi Stati
le grandi imprese hanno fra i propri azionisti una
percentuale di dipendenti fra il 10 e il 15%, contro
una media europea del 30%; per i “primi della classe”
si arriva al 50%. Parliamo di Norvegia, Finlandia,
Gran Bretagna, Svezia e Francia, oltre alla Svizzera.
In effetti, da 10 anni, l’azionariato dei dipendenti
è diventato un ingrediente del “modello nordico”.
Le parti sociali
europee hanno recentemente lanciato un appello ai
Governi nazionali. L’iniziativa viene dal Comitato
Economico e Sociale Europeo, che raggruppa rappresentanti
di imprese, sindacati e della Società civile. L’avviso comune
emesso è chiaro e preciso.
Per le grandi
imprese occorre che ogni Stato membro adotti una
legislazione che faciliti l’adozione di un modello
semplice e pratico di azionariato dei dipendenti.
Per le piccole
e medie imprese bisogna seguire l’esempio degli
Stati Uniti, che 40 anni fa hanno creato un meccanismo
finanziario che permette ai dipendenti di acquistare
la partecipazione nelle imprese in cui lavorano,
senza sborsare un centesimo, tramite un finanziamento
a lungo termine. E’ il modello ESOP.
Quel meccanismo finanziario dovrebbe essere introdotto
anche in Europa.
Lo vederemo
sempre di più nei prossimi anni : l’azionariato
dei dipendenti è la condizione per avere imprese
ed economie più forti e per un miglior governo delle
imprese.
Il parere del
Comitato Economico e Sociale Europeo è disponibile
alla pagina: https://www.efesonline.org/EESC/IT.htm
Giuglio
2011 - Nuovi studi sull’impatto dell’azionariato
ai dipendenti
Una
nuova ricerca sull’impatto dell’azionariato ai dipendenti,
realizzata negli Stati Uniti, è il più grande studio
ad oggi effettuato sulle connessioni esistenti tra
le varie forme di partecipazione al capitale, la
cultura organizzativa e la performance delle
aziende. Inoltre, il National Bureau of Economic
Research ha pubblicato una importante collana
di studi degli economisti: Richard Freeman,
Joseph Blasi e Douglas Kruse. Gli studi mettono
in luce alcuni punti chiave: la maggioranza dei
dipendenti del settore privato beneficia di qualche
forma di partecipazione nei confronti dei datori
di lavoro, la quale contribuisce a creare maggiore
soddisfazione lavorativa ed aumenta la produttività.
Infine, una ulteriore ricerca condotta su un numeroso
gruppo di grandi aziende tra il 1999 ed il 2008
ha evidenziato maggiore stabilità di impiego, in
caso di recessione economica, nelle imprese che
utilizzano l’azionariato ai dipendenti. Di Più
Maggio 2011 - Esercitare i diritti dei
Dipendenti Azionisti nelle Società Europee - Progetto
Europeo Dircredito
Cari amici,
Consentitemi di esprimere il mio più caldo ringraziamento
a tutti coloro che hanno collaborato al nostro progetto
e presenziato alla Conferenza a Roma. Come molti
di voi già sanno, abbiamo concordato che fosse utile
diffondere quanto più possibile i contenuti del
nostro progetto, caricando su Internet anche gli
atti completi della Conferenza, sia come testo che
caricando su You Tube i filmati. Anche chi non ha
potuto esserci potrà ottenere le stesse informazioni,
cogliendo l'atmosfera di questo meeting.
Navigate su www.employeeshare.eu
, dove potrete trovare anche la versione pdf del
numero speciale di "Incontri" e tutti gli articoli
apparsi sulla stampa italiana!
Il tempo passa: è stato molto interessante, nel
settembre 2010, incontrarsi a Roma e scambiare le
esperienze, nove mesi dopo potrebbe essere ancora
più interessante ascoltare le presentazioni ed il
dibattito della Tavola Rotonda, alla luce dell'evoluzione
dei fatti.
Un ringraziamento particolare ai relatori, per aver
fornito l'autorizzazione a pubblicare testi e filmati,
rendendo così possibile la costruzione di questo
archivio che resterà nel tempo.
Guido Antolini Dircredito Project Manager
Aprile 2011 - L’azionariato dei
dipendenti è cresciuto ininterrottamente in Europa
dopo la crisi finanziaria
Il totale dei dipendenti azionisti si avvicina ai
10 milioni nel 2010 nelle grandi aziende Europee
(su un totale di 32.6 milioni di lavoratori dipendenti).
Il numero delle aziende che utilizzano l’azionariato
diffuso è in aumento (91,7%), così come è in crescita
il numero delle aziende che adottano piani di azionariato
per tutti i dipendenti (53.7%) o piani di stock
options (64.1%).
Comunque, si rilevano sensibili differenze tra i
diversi Paesi: aumento notevole dei dipendenti azionisti
in Spagna, Polonia, Francia e i Paesi del Nord Europa
(Danimarca, Svizzera, Norvegia, Finlandia) e diminuzione
in Belgio, Irlanda e Paesi Bassi.
Complessivamente, il valore dell’investimento in
capitale aziendale detenuto dai dipendenti ha raggiunto
i 192 miliardi di Euro nel 2010. In percentuale,
per la prima volta dopo molti anni si è registrato
un leggero decremento (da 2.82% a 2.71%). Comunque,
il valore delle azioni detenute dai dirigenti e
dagli esecutivi è in crescita, mentre i dipendenti
“ordinari” hanno visto ridursi la loro quota.
Dettagliate informazioni saranno pubblicate nel
prossimo mese di Maggio nella "Ricerca Economica
sull’azionariato ai dipendenti nei Paesi Europei
nel 2010". Da
scaricare
Marzo 2011 - Un
Mercato Unico Europeo per l’azionariato dei dipendenti
Il Commissario Europeo Michel Barnier ha organizzato
un’ampia consultazione sul nuovo "Single Market
Act", tutto basato sull’abolizione delle barriere
e sulla semplificazione delle norme esistenti in
Europa. Dovrà comprendere anche un mercato unico
Europeo per l’azionariato dei dipendenti. Dettagli
Marzo 2011 - L’azionariato
dei dipendenti migliore le performances societarie
Oggi disponiamo di molte prove da studi di scienze
sociali che dimostrano il miglioramento delle performances
societarie attraverso la combinazione di significativi
piani generalizzati di azionariato dei dipendenti
insieme ad una cultura d’impresa orientate al lavoro
di gruppo. Da tempo circolano lavori di ricerca
statunitensi; ora è disponibile un primo lavoro
econometrico riguardante le Società francesi. Secondo
il Center for Strategic Analysis, la performance
di una società con significativo azionariato dei
dipendenti è del 52% più alta rispetto a quelle
che non ne hanno. Dettagli
Febbraio 2011 - Presidenza
del Consiglio dell’Unione Europea – Conferenza sull’azionariato
dei dipendenti
La Conferenza ha espresso il proprio supporto
alle proposte del Comitato Economico e Sociale Europeo,
che ha richiesto:
● Per le grandi aziende: Ogni Paese Europeo
deve rendere disponibile un modello di incentivazione
opzionale, semplice ed omogeneo, che contenga le
stesse previsioni fiscali ed un livello di incentivi
identico in tutto l’Unione Europea.
●
Per le piccole e medie Imprese: Ogni Paese Europeo
deve incoraggiare sensibilmente il trasferimento
dell’attività di business ai dipendenti, come accade
negli Stati Uniti dal 1974 – Questo è il concetto
del “Modello ESOP Europeo” per le PMI.
Il
rapporto della Conferenza è ora disponibile. Dettagli
Febbraio 2011 - Centro per l’Analisi
Strategica della Repubblica Francese
Il Centro per l’Analisi Strategica della Repubblica
Francese ritiene che la performance sociale
di una azienda che utilizzi l’azionariato diffuso
tra i dipendenti sia del 52% maggiore di quella
delle aziende che non attuano né piani di azionariato
diffuso né piano di risparmio tra i dipendenti.
L’efficacia dell’azionariato diffuso migliora assicurando
la rappresentatività dei dipendenti azionisti. Dettagli
Gennaio 2011 - Controversie sull’azionariato
ai dipendenti in Gran Bretagna
La
catena di grandi magazzini “John Lewis” viene
abitualmente descritta come il miglior esempio di
azionariato ai dipendenti in Gran Bretagna. Dal
Governo di David Cameron, infatti, un canto di sirene
promuove il modello di azionariato ai dipendenti
alla John Lewis come strumento per modernizzare
i Servizi Pubblici. Ma un esperto ha lanciato un
allarme: “John Lewis” non è quello che sembra: in
realtà non si tratta di azionariato ai dipendenti.
ll punto interessante è che, esaminandone attentamente
il modello di funzionamento, è molto difficile
distinguere chi effettivamente decida la nomina
e la revoca degli amministratori dell’organismo
di controllo (trust). In un certo senso, si tratta
di una oligarchia autocontrollata, in quanto è il
consiglio d’amministrazione dell’azienda a costituire
il comitato che ha l’incarico di nominare e revocare gli
amministratori del trust.” Dettagli
Gennaio 2011 - Un nuovo studio
mostra che la partecipazione finanziaria dei dipendenti
ha un effetto benefico
Uno
degli studi più esaustivi e convincenti sugli effetti
della partecipazione finanziaria dei dipendenti
sta per essere pubblicato. Correlando i piani di
azionariato diffuso destinati ai non dirigenti ed
i risultati delle aziende espressi attraverso il
R.O.E, gli esperti sono addivenuti alla conclusione
che la partecipazione finanziaria estesa a tutti
i dipendenti migliora la “performance” delle aziende
medesime. Al contrario, gli incentivi economici
concessi a ristretti gruppi di dirigenti la condizionano
negativamente. Dettagli
Welcome amendments to the Prospectus
Directive for employee share plans will be in force
by July 2011
We have previously reported on proposed amendments
to the Prospectus Directive - in particular to the
exemption from the requirement to publish a prospectus
in relation to an offering made under an employee
share scheme. The amending Directive has now been
published in the Official Journal of the European
Union and will take effect from 31 December 2010.
It must be implemented by Member States within 18
months. Pinsent
Masons outlines the main changes as they relate
to employee share plans
Settembre 2010 - Politiche
pubbliche per l’azionariato ai dipendenti in Europa
Siete invitati a presenziare la Conferenza del 26 novembre
a Bruxelles. Con la partecipazione del Commissario
Europeo Michel Barnier, di Pervenche Béres, Membro
del Parlamento Europeo e molti altri autorevoli
rappresentanti. La conferenza è organizzata della
“EFES” per la Presidenza Belga dell’Unione Europea. Informazioni e Iscrizioni
Settembre 2010 - Il Comitato Economico
e Sociale Europeo
Il Comitato Economico e sociale Europeo
è l’organismo che fornisce rappresentatività ai
Partners Sociali Europei ed alla Società Civile,
consentendo loro di esprimere in maniera formale
il proprio punto di vista su questioni Europee. Ha un ruolo chiave nei processi decisionali
dell’Unione Europea. Attualmente, sta lavorando
ad una proposta di propria iniziativa sulla Partecipazione
Finanziaria dei Dipendenti, La bozza “SOC/371” (Project SOC/371 draft) può essere scaricata in tutte le lingue. Il Progetto richiede una Raccomandazione del Consiglio
dei Ministri. Promuove un approccio costruttivo,
ed un modello semplice ed uniforme, di natura opzionale,
con la medesima tassazione e gli stessi incentivi
in tutta l’unione Europea. La bozza del Rapporto dovrà essere emendata e votata
nella “Sezione Lavoroe Affari Sociali. La nuova
versione, ed il nostro parere sono disponibili su richiesta al Segretariato della EFES.
Settembre 2010 - Centro
Australiano di azionariato ai dipendenti
Il centro Australiano di azionariato per i lavoratori
dipendenti è stato costituito dal Governo Australiano
per preservare, proteggere e promuovere il lavoro
attraverso la partecipazione azionaria dei lavoratori
dipendenti. Di Più
Giugno
2010 - Beau temps pour l'actionnariat
salarié en Europe
L'Association
française de la gestion financière vient de publier
son enquête annuelle sur l'épargne salariale en
2009: succès, engouement, intérêt croissant. En
Grande Bretagne, les résultats 2009 sont tombés
pratiquement au même moment: boom de popularité
pour les plans d'actionnariat en 2009, forte croissance
de l'actionnariat salarié à travers les plans d'épargne
salariale. Notre propre Recensement Economique Annuel
confirme pour l'ensemble des pays européens. D'un
autre côté, les partenaires sociaux sont en train
de préparer un nouvel avis d'initiative sur la participation
financière des salariés, dans le cadre du Comité
Economique et Social Européen. Plus
Maggio
2010 - Conferenze europee a Roma e Bruxelles
Due grandi Conferenze s terranno a Roma il 16-17
settembre e a Bruxelles iI 26 Novembre. La Conferenza
a Roma, sotto l’Alto Patronato del Presidente della
Repubblica Italiana, si intitola “L’esercizio dei
diritti dei dipendenti azionisti nelle Società Europee”.
Quali le buone pratiche? Quali modelli, quali ostacoli
attraverso l’Europa? Potrebbe esserci pù incisività?
La Conferenza di Bruxelles farà parte del programma
della Presidenza Belga dell’Unione Europea – “Dieci
anni di politiche pubbliche per l’azionariato dei
Dipendenti in Europa – Passato, presente, futuro”.
Dettagli
Maggio
2010 - Un gatto è un gatto
“A cat is a cat”. Questo è il dibattito (in
inglese o francese) che al momento anima l’Internet
Forum Europeo sull’azionariato dipendenti. La crisi
finanziaria porta con sé una nuova consapevolezza
politica sull’azionariato dipendenti, che appare
sempre più come la scelta migliore per il suo contributo
ad una più sana corporate governance, stabilità
e visione di lungo periodo. Il vecchio concetto
di partecipazione finanziaria dei dipendenti è oggi
evidentemente obsoleto e fonte di confusione. E’
facile partecipare al Forum: Di più
Maggio
2010 - Digrignar di denti in Francia
La
trasposizione della Direttiva Diritti degli Azionisti
vede affilare i denti in Francia. Gli Stati Membri
UE devono recepire la Direttiva nell’ordinamento
nazionale, per agevolare ed incoraggiare il controllo
efficace degli azionisti nelle Società europee.
La Francia è oltre la scadenza prevista. Inoltre
il progetto di recepimento del Ministero della Giustizia
Francese introduce nuove difficoltà ed ostacoli.
Di
più
Mars
2010 - Démocratisation de l'actionnariat
salarié
Chaque grande entreprise européenne compte en moyenne
4 dirigeants exécutifs, chacun détenant 6.475.000
€ en actions de son entreprise en 2009. Presque
toutes les grandes entreprises européennes ont aujourd'hui
des plans d'actionnariat salarié. La plupart expriment
l'idée que l'actionnariat salarié doit être développé
en vue d'aligner les intérêts des salariés et des
actionnaires. Cependant, beaucoup d'entreprises
ont commencé avec des plans destinés aux dirigeants.
Par comparaison, il y avait 9.3 millions d'actionnaires
parmi les salariés ordinaires en 2009, chacun détenant
10.000 €. Beaucoup de discussions sur la rémunération
des dirigeants, ces derniers temps. On pourrait
aussi parler d'actionnariat. Plus
Mars
2010 - Droits des actionnaires salariés
dans les entreprises européennes
Quelles sont les bonnes pratiques pour l'exercice
des droits des actionnaires salariés? Quels sont
les modèles, les obstacles en Europe, les améliorations
possibles? Un Rapport Européen sera rédigé avec
le soutien de la Commission Européenne et une Conférence
Européenne se réunira à Rome les 16-17 septembre
2010. Et voilà le site Internet spécialisé
Marzo 2010 - Il Presidente
del Conapa ha rivolto alle società quotate
Il Presidente del Conapa - Coordinamento Nazionale
delle Associazioni di Piccoli Azionisti - on.le
Bruno Tabacci ha rivolto alle società quotate l'invito
a dare attuazione alle norme (D.Lvo n.27 del 27
gennaio 2010, pubblicato in G.U. nei giorni scorsi)
che consentono di prevedere negli statuti modalità
agevolative per facilitare "l'espressione del voto
tramite delega" in assemblea da parte dei dipendenti
azionisti. Tabacci, nella lettera inviata ai vertici
delle principali società quotate, ha sottolineato
il valore della decisione del parlamento di inserire
nel decreto legislativo di recepimento della direttiva
36/2007 CE la previsione di una particolare tutela
per i piccoli azionisti ed in particolare il riconoscimento
alle loro Associazioni a rappresentarli con il voto
per delega.
Marzo 2010 - I dipendenti europei
hanno approfittato dei ridotti corsi azionari
2009
2008
2007
2006
Dipendenti azionisti
9.3 milioni 9
milioni
8.4 milioni
Quota dei dipendenti nel capital
2.86%
2.79%
2.75%
2.43%
Capitalizzazione detenuta dai dipendenti in €
166 miliardi
249 miliardi 291miliardi
213 miliardi
% Società europee con part. Dipendenti
91%
83.8%
81.4%
77.4%
% Società europee con piani azionariato generalizzato
53.1%
50.9%
49,0%
45.2%
% Società europee con nuovi piani 2009
30.3%
35.3%
26.5%
In
breve: i dipendenti europei hanno approfittato dei
ridotti corsi azionari per aumentare la loro quota.
E’ questa la principale conclusione della nuova
Rassegna Economica dell’azionariato dei dipendenti
nelle Società Europee nel 2009, che sarà pubblicata
a breve Di più
Marzo
2010 - Avanti così
La
partecipazione dei dipendenti è un argomento caldo
nella campagna per le elezioni politiche in Gran
Bretagna (v. Rassegna Stampa). Da Parigi il nuovo
Commissario Europeo per il Mercato Interno, Michel
Barnier, esprime la sua volontà: “Farò una serie
di proposte per migliorare la Corporate Governance:
Miglior trasparenza, migliore espressione deli Azionisti
sulla remunerazione del Management, una miglior
posizione per l’azionariato dei dipendenti…” Avanti così, Michel! … Dipiù
Febbraio
2010 - Lieto fine in Italia
Gli Stati Europei sono alle prese con il recepimento
della Direttiva Mc Creevy sui diritti degli Azionisti.
In un primo momento in Italia le Associazioni di Piccoli
Azionisti erano state messe a rischio. Per fortuna
il nuovo testo di Legge mantiene il loro ruolo...
Di
più
-
nuovo logo per le cooperative di lavoro in Francia
La Confederazione Francese di cooperative di
lavoro ha lanciato un nuovo logo comune... Di
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Gennaio
2010 - Direttiva McCreevy: Conapa vince la battaglia
per i piccoli azionisti
Il Dircredito registra con soddisfazione l’approvazione
della Legge “Diritti degli Azionisti”, con le modifiche
rispetto al testo originario della Legge, in particolare
sul mantenimento dell’operatività delle Associazioni
di Piccoli Azionisti, unico strumento oggi esistente
per l’espressione del voto assembleare e della rappresentanza
collettiva dei dipendenti.
Si dà atto al CONAPA, presieduto da Bruno Tabacci,
di aver condotto con coerenza questa importante
battaglia in difesa dei diritti partecipativi, garantiti
dall’art. 47 della Costituzione.
Il mondo del lavoro resta in attesa di un definitivo
ed organico provvedimento di Legge sulla partecipazione
dei dipendenti, per il quale ad oggi esiste solo
l’avviso comune del 9 dicembre 2009.
Il Segretario Generale del Dircredito, Giampaolo Paiardi,
ha dichiarato: Mantenute le norme per l’esercizio
dei Diritti partecipativi degli Azionisti Dipendenti
nelle Società quotate, si rende ora necessario che
le Società quotate inseriscano negli Statuti la previsione
di agevolazioni per “l’espressione del voto tramite
delega da parte degli azionisti dipendenti”, come
previsto dall’art. 137 del TUF Draghi”. Detaggli
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