Comunicato Stampa
Rassegna Annuale
2015 dell’Azionariato dei Dipendenti in Europa
La Federazione
Europea dell’Azionariato dei Dipendenti (EFES), la voce della
partecipazione azionaria dei Dipendenti in Europa,
pubblica il 3 Marzo 2016 la nuova “Rassegna Economica
Annuale dell’Azionariato dei Dipendenti in Europa”.
Il valore complessivo delle quote detenute dagli 8 milioni di dipendenti
azionisti ha raggiunto nel 2015 il massimo storico:
370 miliardi di Euro, più del 3 % del capitale di
tutte le grandi Società quotate in Europa. In media,
oltre 45.000 Euro a persona.
Marc Mathieu, Segretario Generale della EFES ha dichiarato: "Rileviamo
che anche nella recente crisi europea, l’azionariato
dei dipendenti costituisce un motore formidabile di
condivisione di risultati e crescita aziendale – la
quota pro-capite è più che raddoppiata dal 2009 al
2015”.
Lo squilibrio
fra Stati europei tuttavia continua ad aggravarsi.
Alcuni Stati europei hanno scelto di aumentare le incentivazioni, promuovendo
l’azionariato dei dipendenti e il risparmio a lungo
termine come investimento per il futuro. Il Regno
Unito, l’Austria e la Spagna sono un esempio: Regno
Unito e Austria hanno raddoppiato le agevolazioni
fiscali per l’azionariato dei dipendenti, considerato
un elemento chiave per la ripresa, e la Spagna ha
varato una nuova legislazione per le Società partecipative
e quelle possedute dai dipendenti.
Al contrario,
in altri Stati si è scelto di ridurre la spesa pubblica
e sostenere i consumi delle famiglie, sacrificando
le agevolazioni fiscali su risparmi a lungo termine
ed azionariato dei dipendenti (Francia, Grecia, Paesi
Bassi e Danimarca). La Germania resta riluttante ad
agevolare l’azionariato dei dipendenti, e in Italia
il progetto di legge sulla partecipazione dei lavoratori
dorme.
Il numero complessivo dei dipendenti azionisti si è stabilizzato nel 2015;
tuttavia questo dato è il risultato di un sensibile
calo nell’Europa continentale (-10% pari a cica 700.000
unità dal 2011) mentre nello stesso periodo il solo
Regno Unito ha visto un aumento del 10% (+200.000).
L’aumento rilevante
del valore della partecipazione detenuta dai dipendenti
dal 2009 ad oggi è quindi distribuito, nell’Europa
continentale, su un numero inferiore di persone. Le
politiche di austerity ed i tagli alle agevolazioni
fiscali mostrano una chiara conseguenza: il tasso
di democratizzazione della partecipazione azionaria
dei dipendenti si riduce, aumentano le disuguaglianze
e la concentrazione della ricchezza.
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