Borse
europee : I vertici delle società comprano a man bassa
Con il crollo
delle azioni in Borsa, si sta verificando un fenomeno diffuso
in tutta Europa : I vertici delle Società comprano
a man bassa le azioni delle Società amministrate.
E’ un fenomeno
documentato dalle centinaia di segnalazioni di "Internal
dealing". In Italia ENI, ENEL, Mediobanca, Banca Intesa,
Indesit e decine di altri esempi. Pacchetti
rotondi di azioni acquistati dai top managers. In Germania succede
lo stesso per Metro e BASF fra le altre, in Svezia per Husqvarna,
in Francia per Air Liquide, Alcatel-Lucent, a Londra per
Barclays e Shell… Tutte le grandi imprese sono interessate.
In due parole,
chi ragiona a breve sprofonda nel panico, mentre gli investitori
di lungo termine ne approfittano per comprare a poco, top
managers in testa.
E i dipendenti
normali ? Quello che va bene per i managers dovrebbe
valere anche per i dipendenti azionisti.
Sfortunatamente,
ancora in troppi Stati membri dell’Unione Europea manca
una legislazione che agevoli un modello semplice e pratioco
di azionariato dei dipendenti.
Quali sono gli « ultimi
della classe » nella classifica europea ? Italia,
Spagna, Portogallo e Grecia. Queata lista dice qualcosa : è la lista
dei Paesi sotto il tiro nella crisi dei tassi di interesse
di Eurolandia. Questi Paesi hanno bisogno di riforme strutturali,
che comprendono anche lo sviluppo dell’azionariato dei dipendenti.
Ma in fondo alla classifica troviamo anche il Belgio, i
Paesi Bassi e i nuovi Stati membri dell’Europa centrale
e orientale, fuori dall’area Euro.
Quale è la conseguenza
di queste carenze legislative ? In questi Stati le
grandi imprese hanno fra i propri azionisti una percentuale
di dipendenti fra il 10 e il 15%, contro una media europea
del 30%; per i “primi della classe” si arriva al 50%. Parliamo
di Norvegia, Finlandia, Gran Bretagna, Svezia e Francia,
oltre alla Svizzera. In effetti, da 10 anni, l’azionariato
dei dipendenti è diventato un ingrediente del “modello nordico”.
Le parti sociali
europee hanno recentemente lanciato un appello ai Governi
nazionali. L’iniziativa viene dal Comitato Economico e Sociale
Europeo, che raggruppa rappresentanti di imprese, sindacati
e della Società civile. L’avviso comune
emesso è chiaro e preciso.
Per le grandi
imprese occorre che ogni Stato membro adotti una legislazione
che faciliti l’adozione di un modello semplice e pratico
di azionariato dei dipendenti.
Per le piccole
e medie imprese bisogna seguire l’esempio degli Stati Uniti,
che 40 anni fa hanno creato un meccanismo finanziario che
permette ai dipendenti di acquistare la partecipazione nelle
imprese in cui lavorano, senza sborsare un centesimo, tramite
un finanziamento a lungo termine. E’ il modello ESOP.
Quel meccanismo finanziario dovrebbe essere introdotto anche
in Europa.
Lo vederemo
sempre di più nei prossimi anni : l’azionariato dei
dipendenti è la condizione per avere imprese ed economie
più forti e per un miglior governo delle imprese.
Il parere del
Comitato Economico e Sociale Europeo è disponibile alla
pagina: http://www.efesonline.org/EESC/IT.htm
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